Un utile carico elettronico autonomo progettato da I2HMZ.
Lo schema č semplice da comprendere.
Il core č costituito dall'anziano, ma sempre valido LM10, che contiene due
operazionali con tensione di riferimento.
La prima sezione (IC1.1) costituisce il riferimento a 0.2V con una
commutazione su due portate: 1A e 2A.
Il limite della corrente č determinato dalla R1 e dalla tensione di
riferimento ottenuta da IC1.1 e relativo partitore.
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La seconda sezione (IC1.2) pilota un darlington di potenza 2N6055
(60V/8A/100W/200°C), montato su un abbondante dissipatore che
consente l'impiego sicuro fino a 30V di alimentazione e 2A senza
richiedere una ventilazione forzata.
Da notare che le alettature del dissipatore sono disposte in
verticale, per favorire la circolazione dell'aria. |
Il tutto č alimentato direttamente dalla tensione esterna, senza
bisogno di alimentazioni aggiuntive. Questo consente di avere un carico attivo
che non introduce alcun accoppiamento con la rete o disturbo sul generatore da
valutare, cosa importante specialmente nel caso di alimentatori switch
mode.
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In questo senso, la misura della corrente č effettuata con un
microamperometro a bobina mobile da 100uA, che, a differenza degli
strumenti digitali, non richiede alimentazione esterna.
La portata č commutata con lo stesso switch della sezione di
riferimento.Il pannello frontale, essenziale, ma completo, presenta la
manopola del potenziometro multigiri P1 e il commutatore di portata.
Inoltre, č presente un interruttore di blocco del carico da
utilizzare per disconnetterlo dalla sorgente di alimentazione. Il
blocco agisce portando a massa il segnale di riferimento di IC1.2;
alcuni condensatori sono aggiunti per annullare i fenomeni transitori
della commutazione.
R7 č inserita per evitare che l'uscita di IC1.1 possa essere
collegata direttamente alla massa.
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Lo strumento č stato realizzato in diverse parti, con l'elettronica
installata su un circuito stampato.
Il fatto che la maggior parte dei componenti, compresi i commutatori, sia
posto sul circuito stampato semplifica il cablaggio e riduce al minimo le
connessioni volanti.
Va anche notata la presenza di un diodo in serie all'alimentazione che
impedisce danni al circuito nel caso di inversione della polaritą ai
morsetti.
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Si tratta di un doppio diodo, del genere in uso sugli alimentatori
per PC.
Il fatto che sia uno schottky garantisce la minima caduta di tensione
in serie e amplia verso il basso la gamma delle tensioni con cui č
possibile alimentare il carico.
Inoltre, i due diodi in parallelo si suddividono la corrente del
carico, riducendo la resistenza di conduzione e limitando al minimo la
potenza dissipata in calore.
Il diodo č comunque installato sul radiatore del transistor di
potenza. |
In ultimo, la presenza della tensione di alimentazione č rilevata da un
diodo LED che ha in serie un FET come generatore di corrente costante; questo
permette di avere la stessa corrente (e luminositą) del LED per tutta la
gamma delle tensioni applicabili.
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Ed ecco il carico al lavoro per valutare una batteria LiIon. |
Il circuito stampato č reso disponibile dall'autore in formato per le tracce
rame e anche per la serigrafia
o nel formato originale EasyEda (jsn).
Un particolare da aggiungere č la realizzazione autonoma della scatola
dello strumento, con stampa 3D . Il file
SketchUp .stl e
.skp sono pure disponibili.
Se avete bisogno di un carico attivo nel vostro laboratorio,
questa č una realizzazione consigliata: completa, semplice, ma professionale
ed efficace.
Per qualsiasi necessitą, l'autore č disponibile a venirvi in
aiuto.
i2hmz.va@gmail.com
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