Emitter follower
Se colleghiamo il collettore del transistor NPN direttamente alla tensione di alimentazione abbiamo la configurazione detta a collettore comune o emitter follower, con il carico applicato all'emettitore.
Colleghiamo il collettore alla tensione di alimentazione Vc
ed il carico Rc tra l' emettitore e la massa. Quindi si
tratta di un high side switch.
Dato che il transistor è NPN, una certa tensione Vb lo porterà in conduzione, mentre se Vb tende a 0V, il transistor si interdice. La tensione alla base deve essere maggiore della caduta di tensione ai capi del carico.più la tensione tipica del transistor Vbe. Vb = Vbe + RcIe Fornendo tensione alla base il transistor comincia a condurre ed una
corrente scorre nella Rc, generando una caduta di tensione ai suoi capi,
che capi potrà essere al massimo Vrc = Vb -Vbe. Si può indicare
sommariamente in conduzione la Vbe media uguale a circa 0.7V, per
cui al massimo si avrà Vrc=Vbe-0,7V.
Come risultato, la tensione di uscita segue le variazioni della tensione di ingresso
Vb, da cui il nome di inseguitore di emettitore. Rin = Vb / Ib = (Vbe / Ib) + (Rc Ie /Ib) |
Vbe / Ib corrisponde alla resistenza di ingresso del transistor collegato ad emettitore comune e la parte rimanente dipende dal guadagno del transistor per la resistenza del carico:
Rc * Ie /Ib = Rc * hFE
Quindi la resistenza del transistor a collettore comune è notevolmente superiore a quella dello stesso transistor a emettitore comune di una quantità uguale al gudagno del transistor per la resistenza del carico e che può raggiungere valori di molte centinaia di kilo ohm. Ad esempio, la resistenza di ingresso di un transistor a collettore comune con un guadagno di 100, una carico di 30 ohm che assorbe 150 mA sarà:
Ib = Ic / hFE = 150 / 100 = 1,5 mA
Vbe / Ib = 0.5 / 0.0015 = 333 ohm
Rin = 333 + (30 * 100) = 333 + 3000 = 3333 ohm
Per contro, la resistenza di uscita all' emettitore è molto bassa. La funzione dell' emitter follower,
dunque, non è l'aumento di tensione, ma il guadagno di corrente o di potenza e
l' adattamento d'impedenza tra un ingresso ad alta impedenza e un carico a bassa
impedenza.
Anche se l' emitter follower è usato solitamente in un circuito per adattare l'elevata
impedenza di uscita di uno stadio ed adattarla alla bassa impedenza di quello
successivo, in aplificatori ca o come buffer per tensioni lineari in cc,
alimentatori e seimili, è
possibile utilizzarlo anche come interruttore high side.
Nel caso di impiego come switch esistono due svantaggi:
Rispetto all'emitter follower, l' uso dello stesso transistor NPN come low side switch consente di utilizzare una tensione maggiore della Vdd e può essere saturato, fornendo una maggiore tensione al carico.
Per contro, il particolare che rende interessante questa configurazione è che, come abbiamo visto, la resistenza del circuito di base dipende dal guadagno del transistor e dal carico. La corrente di ingresso sarà la corrente del carico divisa per il guadagno transistor e non sarà strettamente necessaria la resistenza di limitazione sulla base, anche se, per sicurezza sia del transistor che del microcontroller, è utile inserirne una di basso valore, attorno al centinaio di ohm..
Questa configurazione risulta, quindi, la più semplice in assoluto
per pilotare un carico che richiede corrente maggiore di quella
possibile direttamente dal pin. Servirà solamente un transistor NPN con un guadagno sufficiente a non superare la corrente massima erogabile dalla logica di controllo. Pilotando direttamente la base del transistor dal pin del microcontroller si potranno controllare carichi alimentati dalla Vdd e correnti dell' ordine del centinaio di milliampere. Utilizzando un generico NPN, tipo 2N3904, si potranno comandare un massimo di 100mA. Un 2N2222 può essere utilizzato fino a
più di 200mA. Uno ZTX689B arriverà a 500 mA. La logica di comando dell' emitter follower è positiva:
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Impieghi tipici sono quelli di buffer per i port in uscita, come high side switch, su piccoli carichi. Questa soluzione, assolutamente poco dispendiosa, andrebbe usata in ogni caso per minimizzare la corrente emessa dai pin del microcontroller.
Il classico driver per LED collegati a massa. La R1 va calcolata tenedo presente la caduta di tesnsione sul transistor | LED bicolore hanno normalmente i in comune, quindi sono generalmente pilotati da un hig side switch. | Analoga situazione per display ad anodo comune multiplexati . I transistor permettono di ottenere tutta la corrente necessaria nel caso in cui tutti i segmenti siano accesi. La corrente nei segmenti è limitata dalle ressitenze. |
Dovendo pilotare un relè a 5V e non disponendo di
picccoli relè reed a bassa corrente, possiamo utilizzare ancora l' emtter
follower.
Ricordiamo che la corrente che i pin erogano passa attraverso il pin di alimentazione e quindi all' interno del circuito integrato; minore è il suo valore, migliore sarà la condizone di lavro del microcontroller, dato che se sono attive ad esepio 8 uscite, ciscuna con 20 mA di carico, nel pin Vdd del micro passano 5 x 20 = 100 mA. Se attraverso l' uso di voltage follower riduciamo questa corrente a 2 mA per port, la corrente complessiva nel microcontroller si riduce a 10 mA, mentre quella al carico passerà attraverso i transistor esterni.. Come in tutti i casi di carichi induttivi, il diodo D1 di protezione
è indispensabile. Si tratterà del solito 1N41418/1N4150 oppure 1N400x. |
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Per produrre una uscita sonora possiamo utilizzare piccoli
speaker cilindrici, del genere utilizzato come buzzer nei personal
computer, oppure un altoparlante classico, a membrana, che offre una
rendimento ed una qualità sonora migliori. Il problema è che un
altoparlante ha solitamente una bassa impedenza. Per comandarlo
direttamente dal pin del microcontroller occorrerebbe disporre di un
elemento con più di 80 ohm di impedenza, che non è certo comune,
essendo i valori tipici di 4/8ohm.
Utilizzando un emitter follower possiamo utilizzare tranquillamente un altoparlante da 3.2-4-8 ohm: la bassa impedenza di uscita della configurazione lo consente, senza sovraccaricare il port del microcontroller. Per consentire alla membrana dell' altoparlante di muoversi in entrambe le direzioni, migliorando la prestazione audio, accoppiamo l' altoparlante in alternata, usando un condensatore per bloccare la componente continua del segnale. Producendo un' onda quadra all' uscita del port, con un duty cycle del 50%, con una alimentazione di 5V, un piccolo altoparlante da 8 ohm, del genere di quelli installati nei personal computer, emette un suono ben udibile. R1 potrà esser tra i 22 e 47 ohm, C1 da 220 uF in su; R2 è aggiunta come
sicurezza e potrà essere 100-330 ohm.
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