Array di darlington: più carichi con
un solo integrato.
La configurazione open collector è un classico tra i driver
utilizzati per comandare carichi con tensioni e/o correnti superiori alle
possibilità di un microcontroller.
Anche se la corrente gestibile dalle uscite digitali dei microcontroller è
dell'ordine dei 25 mA, una buona pratica è quella di non eccedere i 25-50 mW
per il carico su un pin (ovvero 5-10 mA a 5V).
E', però, probabile che il circuito attorno al microcontroller
richieda di comandare un carico superiore, sia in corrente che in tensione. Ed
è anche comune che il microcontroller si trovi a dover pilotare più di un
carico, come nel caso di strip di LED, display a segmenti, relè, motori a
passi, ecc.
A questo scopo sono stati realizzati
array di transistor che, in un unico package, integrano più di un darlington e le le
resistenze e i diodi necessari.
Tipicamente si tratta di integrati in package DIL a 16-18 pin
contenenti rispettivamente 7 o 8 driver completi. Sono componenti
molto noti e comuni, con la sigla originale iniziante per ULN.
|
Ad esempio, il componente ULN2003 è composto da 7 driver open
collector.
Ogni canale realizza un low side switch con due transistor NPN in configurazione
darlington.
L' integrato contiene altresì le resistenze necessarie al
darlington, una resistenza di limitazione della corrente di base del
primo transistor e vari diodi di protezione.
Quindi, un solo package DIP a 16 pin sostituisce almeno 21-42
componenti discreti.
|
E' evidente il risparmio di spazio sullo stampato e di
tempo/costo per l' asemblaggio.
I darlington open collector sono identificati come buffer
invertenti, all' uscita di ognuno dei quali si trova un diodo con i
catodi in comune. Lo scopo principale di questi diodi è di proteggere i transistor
dalle sovratensioni generate da carichi induttivi durante le
commutazioni, collegando il comune COM alla Vcc che alimenta i
carichi.
Per inciso, collegando COM alla massa, tutti i carichi saranno
azionati contemporaneamente attraverso i diodi; questo può essere
utilizzato come funzione di test, ad esempio nel comando di display
per verificare eventuali LED interrotti.
|
|
In effetti, la famiglia ULN200x comprende diversi elementi, che si
differenziano per il circuito di ingresso.
In termini elettrici, questi driver utilizzano un livello logico a bassa
corrente per accendere / spegnere un transistor di potenza; le diverse
versioni si differenziano tra di loro per il tipo di ingresso logico che
possono trattare.
modello |
darlington |
impiego |
ULN2002 |
|
interfaccia con PMOS a 14-25V |
ULN2003 |
|
Rb= 2k7
Interfaccia con dispositivi TTL |
ULN2004 |
Rb=10K5
Interfaccia con dispositivi CMOS alimentati tra 6 e 15V |
ULN2005 |
Rb=1K5
Interfaccia con dispositivi high output TTL |
Tutti i driver possono sopportare una tensione massima di 50V e una corrente
di picco di 500mA.
Il guadagno dei darlington è tale da non superare il fan out delle porte
logiche da cui sono comandati.
Il loro impiego, quindi, è molto semplice.
|
Ad esempio, per comandare un display ad anodo comune ( o sette
stringhe di LED) che assorba una corrente superiore a quella gestibile
direttamente dai pin del microcontroller, un integrato ULN2003 è l'
ideale.
Con un solo componente si sostituiscono 7 transistor, le relative
resistenze di base e i diodi di protezione.
Tra l' altro, la configurazione open collector consente di avere la
tensione di alimentazione del display diversa da quella del
microcontroller. |
Così i display o i LED potranno essere alimentati a monte del regolatore
di tensione del microcontroller; basterà adeguare le resistenze di
limitazione in serie.
Dato che in carico non ha componenti induttive rilevanti ( a meno di lunghi
collegamenti tra ULN e display). i diodi di protezione integrati possono
essere utilizzati per un' altra funzione, svolta dal jumper J1:
J1 |
Funzione |
1-2 |
Comune dei diodi connesso alla Vcc per protezione contro le
sovratensioni da carico induttivo |
2-3 |
Comune dei diodi collegato a massa: tutti i carichi applicati alle
uscite vengono alimentati contemporaneamente attraverso i diodi. In
questo caso si dispone di una funzione di lamp test che accende tutti
i segmenti per verifica della loro funzionalità. |
La scelta di ULN2003 è ovvia: questo componente è previsto per
interfacciare logiche con livello di uscita TTL, come sono i port del
microcontroller. Se si avesse a che fare con logiche diverse, si sceglierà
una delle altre interfacce.
I driver darlington non hanno limiti di applicazione se non le specifiche
massime di carico e tensione. Possiamo quindi utilizzarli per comandare un
piccolo motore a passi.
Il comune dei diodi è collegato alla Vcc a protezione contro le sovra
tensioni.
Gli ingressi dei driver non utilizzati saranno collegati
a massa.
Si potranno controllare relè, lampadine, solenoidi, resistenze e ogni
altro genere di carico nei limiti della portata dei driver.
A questo riguardo va tenuto presente che i dati di massima elencati all'
inizio sono, perlappunto, dati di massima. Un principiante potrebbe pensare l'
integrato, con 7 driver da 500 mA ciascuno possa comandare 7 * 0,5 = 3,5 A.
Così non è. La tensione tra emettitore e collettore dei
transistor quando sono in completa conduzione è 1.6 V a 350mA, ovvero una
perdita in calore di 0.56W; se tutti i transistor fosse contemporaneamente in
conduzione con questo carico si avrebbero 3,92 W di perdita in calore, il che
farebbe superare ampiamente la temperatura massima di giunzione (3.92 x 70 =
274 °C).
Se consideriamo una temperatura di giunzione di sicurezza di 120°C e una
temperatura ambiente di 40°C, con la resistenza termica di 70°C/W potremmo
al massimo dissipare 80/70 = 1,14 Watt. -
Quindi, una corrente complessiva di 1,14 / 1.6 = 712 mA. Per ogni transistor , che è totale per tutti i dispositivi del pacchetto.
Quindi una corrente per singolo elemento di circa 100 mA. Ovviamente se non
tutti i driver sono in funzione, la corrente nei singoli potrà
aumentare.
Per un uso continuo, osservando con
cura il foglio dati, si rilevano le seguenti condizioni:
- massima corrente al pin comune di massa : 2.5A
- Vce(sat) tra 0.9 e 1.8V a seconda della corrente
Tutto questo presuppone che i dispositivi siano accesi in modo permanente; se
si tratta di un comando a impulsi il foglio dati riporta un grafico di SOA (Safe Operation
Area):
|
Dal diagramma si può rilevare, come appena visto, che non tutte le uscite possono
essere contemporaneamente in conduzione alla massima corrente, ma è
necessario rispettare un massimo di potenza dissipata, limite dato
dalla possibilità del package di smaltire il calore che si sviluppa
per effetto Joule nelle giunzioni.
Ad esempio, 1 driver in funzione potrà portare 500 mA con un duty
cycle dell' 80%, ma se i driver in funzione sono 4, il duty cycle si
ridurrà a poco più del 20%.
Tutti e sette i driver in conduzione continua (duty 100%) potranno
portare poco più di 100mA ciascuno, come visto nel calcolo
precedente.
In ogni caso, la temperatura del package dovrà essere mantenuta ad
un livello inferiore a 85 °C oppure sarà necessario un sistema di
raffreddamento.
|
Raffreddare il package con un dissipatore esterno è sempre possibile, ma uno sguardo
al foglio di dati indica la resistenza termica tra giunzione e case pari ad
almeno 70 °C/W, il che rende difficoltoso lo smaltimento del calore
attraverso questa via.
La scelta di 7 driver in un package deriva dalla necessità di comandare
display a 7 segmenti o solenoidi di una testina di stampa ad aghi o simili.
Analoga soluzione esiste con 8 driver, dato che logicamente i port sono
raccolti in gruppi di 8 bit.
|
Il componente adeguato ad interfacciare i port del microcontroller
è indicato come ULN2803, mentre ne esistono altre versioni adatte per
altre famiglie logiche.
La struttura è del tutto identica, solamente a modulo 8 invece che
7. Ovviamente al package si aggiungono due pin, passando da 16 a 18.
Il suo impiego è del tutto analogo a quello dell' ULN2003. La
maggior quantità di driver consentirà di pilotare più uscite
attraverso un solo circuito integrato; ad esempi sarà possibile
comandare due piccoli motori a passi oppure 8 relè o 8 LED o un
display a 7 segmenti + punto decimale, ecc. |
Esistono anche modelli (282x) che hanno tensione di collettore di 95V; in
ogni caso occorre considerare i limiti di corrente/potenza del
dispositivo onde evitare di superarli.
Questi array di darlington sono molto pratici per la semplicità di uso e per
il basso numero di parti da assemblare sul circuito stampato.
Si prestano molto bene al comando ON/OFF "statico", ma anche, e
meglio, a comandi modulati, tipo PWM.
Varie versioni, anche con sigle diverse, ma speso pin to pin compatibili, (ULNQ,
ULQ,M54566., MC1413, ecc.) sono disponibili da Toshiba,
Allegro, Texas
Instruments, Mitsubishi,
NTE, ON
Semiconductor ST
e altri, specialmente nomi poco noti dalla Cina, per cui si tratta di
componenti di facile reperibilità.
Versioni MOS
Nonostante la lunghissima vita e la enorme diffusione dei vari ULN, la possibilità di sostituire transistor BJT con MOSFET e con i relativi vantaggi,
ha fatto si che alcuni costruttori realizzassero "versioni MOSFET"
degli ULN.
I codici di questi componenti, da Texas Instruments, iniziano con "TPIC":
ad esempio
|
TPIC2701, pin compatibile con il ULN200x, è un array di open drain
capace di 60V - 0.5A.
I MOSFET finali hanno una resistenza interna tra 0.5 e 1.3 ohm.
Il vantaggio di un MOSFET non è necessariamente la capacità di corrente
e/o tensione, ma la riduzione del consumo di energia: la differenza
tra la tensione di saturazione di un BJT e la Rds di un MOSFET.
può dare origine ad una riduzione del calore dissipato di 2-10
volte.
Ad esempio, la saturazione di un ULN2803 a 350mA può essere di 1.6V,
il che da origine a 560mW in calore dissipato dalla coppia darlington.Per
questi MOSFET, con resistenza peggiore a 1.3 ohm, la perdita è
solo di 159 mW a 350mA. |
Esiste poi una discreta varietà di dispostivi simili con un numero di
canali variabile, da 2 a 6 o più.
Tanto per citarne alcuni:
- TPIC5201,
due canali, 60V - 15A - 0.09 ohm
- TPIC2401,
quattro canali, 60V - 6A - 0.3 ohm
- TPIC5621,
sei canali, 60V - 3A - 0,4 ohm
Il costo di questi integrati può essere maggiore di quello delle parti
staccate, ma solitamente si recupera ampiamente dato che si semplifica
significativamente la progettazione e il
layout dei circuiti stampati e le operazioni di assemblaggio e saldatura.
PNP
Meno noti, esistono anche array di darlington PNP. La serie
commerciale più nota ha la sigla UDN.
|
Ognuno degli 8 driver, internamente, è
realizzato così:
|
Esistono quindi gli equivalenti high side switch della serie ULN vista prima,
ovvero da UDN2981 a UDN2984.
UDN2981/2 hanno una tensione massima di 50V e UDN2983/84 possono
sopportare 80V.
UDN2981/3 accettano ingressi logici fino a 15V, mentre UDN2982/4 fino
a 20V, tutti con una corrente massima di 500mA. |
La struttura del darlington finale è del tutto analoga rispetto agli ULN, compreso
il diodo di protezione su ogni canale di uscita (che, qui, è riferita alla
massa).
L' inversione della funzione che permette al darlington di operare come high
side switch, col collettore alla Vcc, dipende dal circuito di comando: la corrente che arriva dal port va a comandare un open
collector NPN (limitato in corrente da un' altro NPN), mentre la corrente di
base del finale di potenza dipende da un PNP. In questo modo, pur trattandosi
di un high side switch, la
tensione di alimentazione del carico potrà essere diversa da quella del
microcontroller.
Anche in questo caso la logica di comando è positiva rispetto al carico:
port |
Driver |
carico |
L |
off |
non alimentato |
H |
on |
alimentato |
Ci sono versioni a 8 canali realizzate dagli stessi
costruttori dei modelli NPN o versioni a 7 canali e anche con un numero
minore di uscite o correnti o tensioni più elevate, principalmente prodotti
come driver per motori, lampade, solenoidi, testine di stampa, ecc.
L' impiego di questi componenti è vario, ad esempio nel campo dell'automotive o
industriale, dove si preferisce un capo del carico alla massa, oppure come driver PNP per comando di
multiplex di display ad anodo comune,
banchi di relè, solenoidi ed, in generale, di carichi con un capo al comune
negativo.
Il vantaggio consiste sempre nella drastica riduzione delle parti da
assemblare sul circuito stampato.
Ecco, ad esempio, un comando realizzato con questi array integrati per 8
display ad anodo comune a sette segmenti + punto decimale, multiplexati. Si
potranno utilizzare anche grandi display fino alla tensione/corrente
supportata dagli ULN/UDN.
Le resistenze di limitazione possono essere inserite anche in serie agli
anodi, ma quando sono accesi più segmenti su un display, la luminosità
decresce.
Link utili
|