Parlando di sistemi di comunicazione seriale, non si può escludere la "seriale" classica, la COM del PC, ovvero la RS-232.
Sul WEB, una infinità di siti riportano tutorial e informazioni
su questo standard, il che testimonia la sua diffusione e importanza, più
ampia nel
passato, ma ancora oggi ben presente.
Infatti, nonostante la tendenza attuale sia quella di riportare tutto alla più recente
USB, RS-232 resta fondamentale sia
nelle comunicazioni che nell' industria, tanto che numerosi
microcontroller embedded integrano moduli per la sua gestione (UART/USART/EUSART) e, comunque, una connessione seriale
RS-232 è facilmente emulabile via software anche per i chip che sono privi del modulo dedicato.
Vale quindi la pena di conoscerla meglio.
Ecco, quindi, un ulteriore tutorial per riportare le informazioni necessarie
a chi, lavorando
sui microcontroller, intende utilizzare la comunicazione RS-232.
Un po' di storia
Formalmente EIA RS-232 (Recommended Standard 232) è uno
specifica che definisce una interfaccia seriale per lo scambio di dati tra due
apparecchiature, equivalente all' europeo CCITT V21/V24.
Si tratta di uno dei più anziani standard di comunicazione, molto
completo, che include le caratteristiche elettriche e logiche dei segnali,
le temporizzazioni, i segnali di controllo del flusso dei dati, i
connettori da utilizzare e la disposizione dei pin, il tipo dei cavi
consigliati e la loro lunghezza, ecc.
Nei primi anni 1960, il comitato di standardizzazione EIA (Electronic Industries
Association) cercava di formalizzare un sistema universale per la comunicazioni di dati digitali tra un mainframe centrale e
i suoi terminali o computer remoti o dispositivi di stampa. Questi, in genere,
erano collegati da cavi di qualche decina di metri, se nello stesso ambiente, o
da linee telefoniche, se più distanti, e, di conseguenza, attraverso modem.
Questa struttura richiedeva quindi una comunicazione di tipo seriale (un solo doppino
telefonico disponibile), mentre occorreva eliminare le molte possibilità di errore
nella ricezione dei dati digitali che si verificano durante la trasmissione attraverso una
linea telefonica (che, all' epoca, era essenzialmente "analogica",
essendo nata per comunicare la voce), con la relativa ristrettezza di banda.
Va tenuto presente che è da queste basi e in questo ambito che nasce lo standard RS-232.
Con il diffondersi dell' uso dei computer si è diffuso anche lì impiego
di periferiche diverse dai modem, come stampanti, plotter, lettori di bar
code, strumentazione. Si tratta di dispositivi che si trovano nelle vicinanze
del computer e RS-232 ha fornito un metodo ideale di connessione anche in un
ambito molto diverso dai modem.
La possibilità di arrivare a distanze di decine di metri con semplici cavi
schermati, lo standard ha fornito per lungo tempo un metodo funzionale per collegare molti altri
dispositivi, diventando fondamentale anche nel campo industriale.
Nel corso degli oltre 40 anni di vita sono state pubblicate tre modifiche, pur
mantenendo invariata larga parte della sua struttura (grazie anche alla sua
iniziale definizione molto dettagliata e completa), la più recente è delle
quali è la 232F introdotta nel 1997, anche se quella a cui si fa riferimento
generalmente è la RS-232C del 1969 (in Europa corrispondente a CCITT
V24).
Il suo successo e la sua lunga vita dipendono dalla sua struttura
relativamente semplice e dal fatto di essere stata adottata da una enorme
quantità dispositivi, a partire da quelli in ambito telecomunicazioni (modem,
router, ecc) e poi terminali, stampanti e ogni genere di periferica
applicabile ad un computer. Anche nel personal computer di IBM, la
dotazione di base include una o due porte seriali RS-232 (COM). Sola la relativamente bassa velocità di comunicazione ne ha, attualmente,
limitato l' impiego, sostituendola in generale
con USB per le applicazioni personal, mentre nel campo professionale RS-232 è
ancora ben presente.
Variazioni dello standard
Vista la lunghissima durata nel tempo dello standard, si sono ovviamente
sovrapposti una pletora di definizioni, specifiche e variazioni dell'
originale, per adattarsi allo sviluppo tecnologico concomitante.
Ne risulta una lista considerevole, ma spesso di specifico interesse esclusivo
dei costruttori di dispositivi che devo connettersi a queste specifiche.
Ecco un brevissimo cenno ai vari nomi e ai riferimenti utilizzati, giusto
per avere una idea dell'ampiezza dell' argomento:
- EIA/TIA-232: Gli attuali sponsor dello standard sono la Electronic Industries Alliance
(EIA) e la Telecommunications Industry Alliance (TIA). Da qui il nome.
- EIA/TIA-562: lo standard riguarda i parametri elettrici di
sistemi più recenti, con velocità fino a 64K e basse tensioni in linea.
Può essere possibile l' interoperabilità con RS-232F.
- TIA/EIA-694 è un altro standard elettrico molto simile a 232-F, ma previsto per velocità di trasferimento dati
fino a 512 kbps. Anche qui, si tratta di uno standard elettrico, di
ferimento per standard completi, come TIA/EIA-723.
- EIA/TIA-423: o, comunemente, RS-423 riguarda una
trasmissione su linea sbilanciata (single-ended), come RS-232, ma su un
bus composto da un driver e più receiver (fino a 10).
EIA-423 viene utilizzato in EIA-449 e EIA530, entrambi i quali definiscono
cablaggio e pin-out per formare un'interfaccia completa. Il driver
trasmette a tensione bassa (minimo +/-3.6, max. +/-6V, con compatibilità
a 12V)
- MIL-STD-188 C (Military Standard 188 C) è simile a TIA/EIA-232-F
, ma ammette una tensione massima di 7 volt.
- RS-232C: questa era la denominazione alla data del rilascio nel 1969.
- RS-232D: versione del 1986 per armonizzarsi con lo standard CCITT V.24.
- RS-232F: versione del 1997, anche nota come TIA-232-F.
- V.24: L'International Telecommunications Union (ITU) / CCITT
(Comité consultatif international téléphonique et télégraphique)
sviluppano uno standard conosciuto come ITU V.24, solitamente indicato
come V24, compatibile con RS-232. E' amessa una comunicazione fino a 115
Kbps su cavo di 6m, ma, utilizzando interfacce di linea più recenti, sono
possibili comunicazioni non standard a frequenze d gran lunga superiori e su
distanze maggiori.
Una delle applicazioni più comuni di V.24 è la porta COM del PC e le porte seriali
dei molti tipi di periferiche che possono essere ad
essa connessi. Queste implementazioni utilizzano la modalità asincrona
della comunicazione (ASYNC), ma V.24 viene anche utilizzato per le interfacce
che operano in modalità
sincrona (SYNC), per esempio per collegare un modem sincrono su una linea dedicata ad un adattatore di comunicazione sincrono installato in un computer
host, con l' utilizzo di protocolli tipici, come HDLC, X.25, SNA e PPP.
- X.21bis è uno standard che comprende un sottoinsieme di V.24 ma il suo uso è in declino.
- V.28: è una specifica per trasmissioni su cavi single-ended, usato in associazione con il V.24,
sia per comunicazioni sincrone che asincrone. I segnali di V.28 vengono utilizzati in V.24 e
in parte in V.35.
- V1.0: è uno standard ITU per circuiti sbilanciati dati fino a 100
kbps, risalente al 1976. Può connettersi con con V.28, a condizione che i segnali non
superino +/-12 volt.
Utilizzando un pinout ISO 4902 è compatibile con RS-423.
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