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 I punti critici di RS-232Pur essendo uno standard ben definito, RS-232 è vissuto molto a
lungo, in un ambiente come quello dell' elettronica dove gli sviluppi sono stati
frenetici negli ultimi anni. Il risultato è stato che non sempre lo standard è rispettato
(o compreso) o, comunque, è stato soggetto a variazioni, varianti e
personalizzazioni per adeguarlo alle necessità dei costruttori e delle
apparecchiature. Ne è derivata una certa confusione, sopratutto a livello di
cavi e di connettori, come abbiamo già accennato nelle pagine precedenti, con i
conseguenti problemi per gli utenti. Riassumiamo quali sono i punti salienti della questione. 
  
    DCE e DTE sono definite dallo standard, ma facendo
    riferimento ad un ambiente PC-modem che può essere sorpassato o comunque
    inadeguato al di fuori dell' ambiente limitato delle comunicazioni. Quindi è richiesta una
    certa "ginnastica" mentale per organizzare correttamente un cavo
    di adattamento, barcamenandosi tra DCE, DTE, connettori maschio, connettori
    femmina, 9 pin, 25 pin, dove ci si può
    trovare di fronte a possibili dispositivi non-modem in cui il costruttore ha
    "personalizzato" connettori e connessioni. Spesso il manuale del prodotto
    diventa indispensabile per poterlo collegare correttamente.
     
    RS-232 è lo standard EIA/CCITT, ma attorno a questa base si sono sviluppati vari
     protocolli diversi, per cui il controllo
    handshake hardware o software o il formato dei messaggi, i checksum e quant'
    altro sono opzioni che dipendono dal costruttore del dispositivo. Di nuovo,
    occorrerà consultare il manuale del prodotto.
    Il livello del segnale sulla linea  RS-232 è bipolare, tra
    una +V positiva ed una -V negativa ed è invertito rispetto all' uscita TTL
    del microcontroller o UART, che è unipolare, tipicamente tra 0 e +5V. Si
    richiede tra microcontroller e linea RS-232 un sistema di driver/receiver
    adeguati.
    I dati di trasmissione e ricezione dei due dispositivi
    collegati  devono essere programmati e in modo identico, ovvero con il
    medesimo baud rate, lunghezza di carattere, bit di stop ed eventuale
    parità.
    Come è ovvio, un buon collegamento con cavi e connettori di
    qualità, senza fili volanti e saldature malfatte è l' unica via per essere
    sicuri della buona riuscita del collegamento. Cortocircuiti o connessioni
    errate possono non avere conseguenze, ma è possibile anche che vengano
    danneggiate le interfacce di linea.
    Occorre assicurarsi che l' alimentazione dei due dispositivi
    collegati sia dipendente dalla stessa sorgente e non ci siano differenze di
    potenziale sui collegamenti a terra, dato che la connessione  RS-232 mette in
    comune le masse dei dispositivi e, normalmente, per le note ragioni di
    sicurezza, le masse sono collegate a terra. Se sono presenti  forti
    differenze di potenziale, si può arrivare con facilità alla  distruzione
    non solo dell' interfaccia della line, ma anche degli apparati, oltre al
    rischio per l' Utente.Se necessario, si dovranno utilizzare isolamenti galvanici tali da
    sopportare la differenza di potenziale possibile.
 
    Va evitato tassativamente di  disconnettere o connettere due
    apparati in condizione di acceso, per evitare il formarsi di sovra tensioni
    che possono danneggiare le interfacce. I dispositivi vanno collegati alla
    linea in condizione di "spento" e dopo accesi, quando il
    connettore è sicuramente fissato.  RS-232 non è hot plug ! 
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