Il derating
Allora, la potenza di 375 W ...?
Ricorriamo ancora al foglio dati. Questo parametro fornito dal foglio dati è un valore massimo e indica la
potenza trattabile dal semiconduttore se questo fosse mantenuto ad una
temperatura tale da non pregiudicare la giunzione.
All' atto pratico, questo non è possibile.
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Se osserviamo il foglio dati con cura, troviamo la tabella a
lato, che rappresenta la SOA (Safe Operating Area
= area operativa di sicurezza) del semiconduttore, ovvero la curva che
indica il limite della potenza dissipabile in funzione della
temperatura, in questo caso la temperatura del case. La curva fornisce una chiara indicazione: il
chip è in grado (teoricamente) di trattare una corrente di oltre 300A, ma nella pratica
IRBL3034 non supera i 195A, in quanto il trasferimento di calore all'
esterno, verso un adeguato sistema di smaltimento, è fortemente
limitato dalla natura del pagkage TO-220, oltre alle dimensioni
insufficienti della sezione dei pin.
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Dunque, la corrente massima erogabile (e quindi la potenza
massima) si riduce con l' aumentare delle temperatura del package,
fino ad azzerarsi quando questa arriva al limite massimo sopportabile
dalla giunzione.
Con 195A, la potenza dissipata in conduzione sarà di:
Pd = I2
* Rds = 1952 * 0.0017 = 64.6 W
Questa potenza rientrerebbe ampiamente nelle possibilità di
un package maggiore del TO-220 applicato ad un dissipatore; una versione di questo MOSFET che utilizzasse
un diverso package, ad esempio un TO-247 o un blocchetto tipo ISOTOP avrebbe
una corrente "package limited" molto maggiore.
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Una ulteriore tabella rappresenta le condizioni operative di
sicurezza in funzione della corrente di drain (ID)
e della tensione drain-source (VDS). L'area,
teoricamente quadrata, in realtà ha un andamento riduttivo in
funzione dei parametri realizzativi del componente, che costituiscono
limiti sensibili alle prestazioni energetiche.
In particolare si nota il limite imposto dal package TO-220 che
taglia, come visto prima, la massima corrente.
Inoltre una porzione dell' area operativa è preclusa dalla resistenza
di conduzione del MOSFET (RDSon).
Altro parametro che genera curve via via più limitanti è il tempo
in cui viene applicata la potenza: minore è la durata dell' impulso,
maggiore sarà al sua possibile ampiezza. |
Questo è dovuto al fatto che tra un impulso e il successivo ci sia un
tempo adeguato perchè il calore possa essere smaltito. La curva più
limitante è quella relativa all' applicazione continua della potenza (DC).
In ultimo osserviamo che le curve fanno riferimento ad una temperatura
ambiente di 25°C; se questa è maggiore, esse dovranno venir valutate in modo
via via più limitativo.
L' area di possibile funzionamento del componente sta al di
sotto di queste curve ed indica che il componente è raffreddato
adeguatamente.
Un' altra forma comune di curva SOA è quella disegnata in funzione della
potenza e della temperatura misurata sul case.
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Quella di seguito riportata è la tipica curva di derating di un
darlington di potenza MJ11016 in package TO-3, nella versione prodotta
da SPC
Multicomp.
Dal foglio
dati si rileva che:
- la potenza massima dissipabile Pd(max)
è 200W e viene dichiarato un derating di 1.15
W/°C.
- la resistenza termica tra giunzione e case Rθjc,
è 0.87 °C/W
- la massima temperatura alla giunzione Tj(max)
è 200°C
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Osservando il diagramma si nota come il dispositivo possa dissipare 200W
solo se la temperatura del contenitore è inferiore a 25°C, dopo di che , con
l' aumentare della temperatura misurata al case, la potenza dissipabile si
riduce linearmente, fino ad annullarsi a 175°C.
Ad esempio, con i dati forniti dal diagramma, per una temperatura del case di
100°C si potrà disporre di non più di 115-120W. Se la temperatura del
package sale a 150°C, la potenza disponibile sarà solamente attorno ai 60W.
Il grafico è creato in relazione alla Tj(max)
e alla Rθjc . Infatti vediamo che la fine della
curva corrisponde alla massima temperatura ammissibile per la giunzione e la
resistenza termica tra giunzione e case è data da:
Rθjc = (Tn - Tm)
/ (Pdm - Pdn)
dove Tn
e Tm
sono due punti di temperatura sull'asse delle
ascisse e Pdn
e Pdm sono i corrispondenti punti di potenza sull' asse delle
ordinate. Ad esempio, prendendo la temperatura di 25°C e quella di 200°C (la
curva è una retta in questo tratto), esse corrispondono rispettivamente a
200W e a 0W, per cui (25-200)/(0-200) = 0.87, che è il valore fornito nel
foglio dati.
Il foglio dati del nostro IRLB3034 fornisce il dato di derating sotto forma
numerica :
Il derating è lineare. Il suo valore indica che per ogni grado di aumento
della temperatura ambiente, il rating di dissipazione di potenza deve essere
ridotto.
Questo parametro è deducibile anche da questa considerazione: se la potenza
massima dissipabile è 375 W a 25°C e diventa 0 a 175°C, la costante per
grado è pari a (75-.25)/150 = 2.5 W/°C.
Con questo si intende che per ogni grado di aumento della temperatura del case
la potenza dissipabile va ridotta di 2.5W. Così, con il case a 100°C, la
potenza dissipabile dovrà essere ridotta di 100*2.5=250W, per cui sarà
375-250=125W. Se il case arriva a 60°C la potenza disponibile sarà 225W.
Possiamo arrivare a conclusioni analoghe anche attraverso la valutazione
della potenza massima dissipabile dal MOSFET con
diverse temperature ambiente:
Ta |
Pd = (Tj-
Ta) / Rθja
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0 |
175-0 / 62 = 2.82 |
20 |
175-20 / 62 = 2.5 |
40 |
175-40 / 62 = 2.17 |
50 |
175-60 /62 = 2.01 |
Per non superare la massima
temperatura della giunzione, con l' aumento della temperatura ambiente si deve
ridurre la potenza dissipata; questo fatto dovrebbe essere evidente: se la temperatura ambiente
è alta, occorre meno energia per elevare la temperatura della giunzione.
Di questo fattore di derating (la cui
traduzione più adeguata è declassamento) si tiene conto solamente in poche (e serie) analisi
relative alla dissipazione di calore dei semiconduttori, ma è un fatto
fondamentale, che può limitare drasticamente le possibilità del componente
rispetto alle aspettative.
Un altro esempio con un transistor molto comune, il 2N3055,
in package TO-3 metallico.
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Il foglio dati di OnSemi dichiara una potenza massima di 115 W con
un derating di 0.657 W/°C per qualsiasi temperatura di esercizio superiore a 25
°C. Nessuna riduzione di potenza è necessaria per temperature inferiori a 25C.
Nella prima pagina della documentazione troviamo anche il grafico
del derating, che , senza necessità di calcoli, ci indica la massima
potenza utilizzabile in funzione della temperatura del package.
Vediamo che, ad esempio, con il case a 75°C siamo limitati a soli
50W, meno della metà della potenza nominale.
Quindi, ancora una volta, è evidente che la potenza massima
riportata nel foglio dati è un parametro "di massima". |
L' effettiva possibilità di trattare potenza con quel dato componente
sarà funzione di questo valore massimi, ma solo in uno stretto legame con la
temperatura, dato che non deve essere in alcun caso superata la temperatura
massima della giunzione, pena la distruzione della stessa.
Se verifichiamo il rapporto tra la potenza e la temperatura, osserviamo che
corrisponde alla resistenza termica tra giunzione e case:
Rθjc = (Tj - Ta)
/ Pd = (200 -25) / 115 = 1.52 °C/W
che è proprio il valore che il foglio dati indica.
Possiamo, quindi, dire che la resistenza termica tra giunzione e case è il
fattore determinante della possibilità di dissipare potenza senza l' impiego
di radiatori di calore.
Se utilizziamo un radiatore di calore, a parte la sua resistenza termica
specifica, avrà importanza l' ampiezza della superficie di contatto tra case
e dissipatore e la qualità del contatto. Quindi un semiconduttore con una
elevata superficie (TO-3 metallici, ISOTOP, ecc) avranno migliori possibilità
che non semiconduttori in case plastico o di piccole dimensioni; questo è il
motivo per cui i costruttori scelgono il package dei semiconduttori in
funzione della potenza che si prevede debbano trattare.
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Se consideriamo un grosso transistor di potenza come il BUT32V
di ST, dal data sheet rileviamo dei dati impressionanti:
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La loro valutazione reale deve essere ponderata; chi
ritenesse che questo componente possa lavorare con la massima corrente
e la massima tensione, ovvero un prodotto V * I di 12500 W
dimostrerebbe di non aver compreso nulla. Basterebbe verificare come
sia Pmax = 250 W per rendersene conto.
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In effetti, il data sheet offre una curva di SOA.
Vediamo come il funzionamento a impulsi consente una
maggiore dissipazione rispetto al funzionamento continuo. Un
impulso di potenza da 10 uS da origine ad una curva
rettangolare, dove il semiconduttore può, per questo breve,
singolo istante, dare 100V/100A.
Ma con un singolo impulso da 1mS, a 100V non possiamo avere
più di 18A. E in operazione continua, la tensione massima
scende a 80V con 3A circa.
Il foglio dati fornisce anche curve di "impedenza
termica", utili per le valutazioni di riscaldamento in un
funzionamento a impulsi. |
Inoltre, non manca una tabella di derating. |
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I 250W sono possibili solo se il case non supera i 25°C; per
temperature superiori viene indicato dal diagramma i derating in cui
la potenza totale è, come già visto negli esempi precedenti, una
funzione della temperatura del package, considerando una temperatura
massima della giunzione di 125°C.
Possiamo però osservare, rispetto al precedente esempio del
2N3055, che la potenza possibile, a pari temperatura, è maggiore;
questo dipende certamente dalla struttura del transistor, ma
fondamentalmente dalla resistenza termica tra giunzione e package, che
per il BUT32 è di 0.5 °C/W.
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E, sempre dal foglio dati, possiamo rilevare che la resistenza dell'
accoppiamento tra case e dissipatore, utilizzando un compound termico, è di
soli 0.05°C/W, il che è dovuto all' ampia superficie metallica dell' ISOTOP,
circa 950 mm2. Questo, a pari dissipatore, consente una maggiore
potenza.
Per inciso, un dispositivo come questo non può essere pilotato
direttamente dal microcontroller, avendo un guadagno tipico di 27, il che
consente di comandare 0.675 A con i 25 mA massimi erogabili da un pin.
Occorrerà una circuiteria tra microcontroller e transistor di potenza, che
può non essere banale.
Conclusioni intermedie
Da quanto sopra possiamo trarre alcune conclusioni importanti.
- I dati forniti dal foglio dati vanno considerati per il loro reale
significato e non come valori da prendere senza alcuna discrezione
- In particolare, la potenza dissipabile da un componente senza
sistema di raffreddamento è una frazione minima del valore nominale
riportato nel foglio dati. Per ottenere di più, occorrerà un dissipatore
di calore.
- Ugualmente, corrente e tensione massime vanno relazionate in funzione
delle limitazioni imposte dal componente nella dissipazione del calore
prodotto
- Maggiore è la temperatura ambiente, minore sarà la potenza dissipabile
dal componente. Da qui il tipico limite di temperatura per l' impiego
delle varie apparecchiature.
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