LCD con caratteri a matrice
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La tecnologia LCD
Non trattiamo qui la teoria e il funzionamento dei visori LCD,
sui quali esiste una mole enorme di materiale in rete; ci limiteremo a
tratteggiamo le linee essenziali necessarie per comprendere il componente ed
utilizzarlo al meglio.
Su questa tecnologia diciamo solamente che si tratta di un pannello di
vetro che racchiude un materiale speciale, detto liquido nematico,
che ha la particolarità di diventare trasparente o opaco a seconda della
tensione applicata. Una superficie riflettente o una retro illuminazione rendono
visibili le aree polarizzate in chiaro su uno sfondo scuro o viceversa.
Organizzando le aree in forme opportune, si potranno ottenere cifre a sette
segmenti o a matrice di punti , barre, quadranti e qualsiasi altra geometria
utile alla presentazione di dati o informazioni.
Quindi, una prima importante considerazione:
non si tratta di display con punti
attivi, ovvero generanti luce,
come ad esempio i pannelli a LED, ma si tratta di display "passivi",
ovvero che per rendere visibili i caratteri richiedono una fonte di luce
esterna, che può essere quella ambientale oppure una retro illuminazione. |
A seconda del
sistema di luce sfruttato per rendere visibili le aree polarizzate.
- Trasmissivi, che richiede una retro illuminazione.
- Riflettenti, che sfruttano la luce ambiente incidente sul
pannello. Non richiede retro illuminazione
- Transriflettivi, che può funzionare sia a luce ambiente che con
retro illuminazione
Un display a luce ambiente sarà meglio visibile quanto questa è più
forte; per contro, in condizioni di bassa illuminazione, sarà di
difficile lettura, non essendoci un contrasto sufficiente nelle aree
polarizzate rispetto allo sfondo. Non richiedendo retro illuminazione, il
consumo è minimo (2-5 milliampere o meno).
Un display a retro illuminazione, invece, sarà più visibile in ambiente
con bassa luminosità, ma richiederà una corrente elevata per i LED nel
caso di forte luce ambiente.
Ci sono poi altre denominazioni specifiche che è utile conoscere.
- TN (Twisted Nematic): liquidi che ruotano il piano della luce
polarizzata da 90 °.
- STN (Super Twisted Nematic) ruotano il piano della luce
polarizzata di almeno 180 °, il che fornisce un migliore contrasto.
- FSTN (Film compensated Super Twisted Nematic) che utilizza uno
strato aggiuntivo,
migliorando la qualità del carattere, ma richiedendo una retro
illuminazione.
Una ulteriore considerazione importante riguarda il fatto che, siccome ogni cella è una struttura simile a quella di un condensatore, il
consumo di energia da parte di questi display è veramente minimo, dell'
ordine dei uA, mentre l' intero componente ha un consumo dell' ordine di pochi
mA, principalmente da addebitare alla logica di controllo. Questo ne fa elementi ideali per sistemi a batteria.
Va detto che questi controller hanno clock di
frequenze ridotte, sull' ordine dei 200-300 kHz, sia
perchè non occorre una prestazione superiore, dato che la risposta del
liquido nematico è abbastanza lenta, sia perchè basse frequenze di clock
riducono drasticamente il consumo di energia.
Per contro, i modelli con retro illuminazione utilizzano normalmente LED
per questa funzione, con correnti da 50 a 150 mA o più a seconda
delle dimensioni del pannello.
I display di queste categorie sono generalmente monocromatici, con un
fondo di colore grigio/giallo/verde e caratteri in colore scuro, ma anche con la possibilità
di avere fondi diversi e caratteri in chiaro, specialmente nei
modelli retro illuminati, che possono avere punti bianchi su fondo blu,
oppure bianco su nero o nero su rosso o su verde o ambra, oppure gli opposti. Alcuni
pannelli particolari possono essere programmati per presentare i caratteri scuri su fondo chiaro o
viceversa.
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In generale i display non retro illuminati hanno questo genere di
visualizzazione: il fondo è più chiaro del carattere.
I colori comuni sono fondo grigio o giallo/verde con carattere scuro, ma
anche fondo grigio/verde con caratteri violetto scuro o fondo argentato
con caratteri blu scuro o neri oppure fondo bianco/grigio con caratteri
neri. |
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La presentazione invertita è possibile con una diversa realizzazione
dei pannelli non retro illuminati e con i colori precedenti, ma è più comune nei modelli a
retro illuminazione, dove i punti, diventati trasparenti, fanno passare
la luce dei LED posti al di sotto.
Sono
comuni il giallo/verde con luce giallo/verde, il blu con luce bianca, il
rosso con luce bianca,
il nero con luce bianca. |
Il DOG
Simulator di Electronic Assembly è utile per dare una idea delle
varie combinazioni e dei loro effetti.
Nell' immagine sotto, un pannello a presentazione invertita, ma basato su
una tecnologia completamente diversa dagli LCD.
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Si tratta di un VFD (Vacuum Fluorescent Display) di
Noritake.
La più evidente differenza tra LCD e VFD è il fatto che, in questa tecnologia, gli elementi "accesi" sono essi
stessi a generare luce e non è più necessario un controllo di contrasto come
per gli LCD.
Sono stati costruiti inizialmente in formati analoghi e con interfacce compatibili, sia
a caratteri che in formati grafici, proprio per sostituire
gli LCD nelle condizioni di uso in cui questi presenterebbero una
visibilità limitata. |
Infatti, si
propongono come una soluzione per ottenere il
massimo della visibilità in ogni condizione, da buio alla piena luce del
giorno.
La compatibilità con i
driver utilizzati per gli LCD dot matrix ne permettono la sostituzione
immediata, anche se le elevate prestazioni incidono significativamente sul
costo di questi display.
Inoltre essi contengono on board un convertitore che eleva la tensione al
valore necessario all' accensione dei segmenti luminosi e quindi hanno un
consumo maggiore degli LCD senza retro illuminazione, ma paragonabile a quello
dei modelli con retro illuminazione.
Esistono poi altre tecnologie non LCD per la realizzazione di pannelli del
genere, ad esempio LED e OLED, ma queste solitamente sono riservate a sistemi
grafici a colori.
Alcune note
- la costruzione in vetro, di sottile spessore, rende questi
display delicati da maneggiare. Urti e cadute sono da
evitare. In particolare i COG sono realizzati in spessori
minimi e occorre una cura particolare nel maneggiarli, sopratutto
durante l' inserzione e disinserzione dagli zoccoli.
- I modelli destinati all' uso più pesante hanno il fronte in
vetro. Altri modelli, principalmente i display a colori, hanno il
fronte in materiale flessibile. In ogni caso, l' esercitare una
eccessiva pressione sul pannello, specialmente per quest'
ultimo tipo, porta alla rottura delle parti interne, con la
formazione di macchie che possono impedire completamente l' uso
del componente.
- Come detto, il pannello è composto come un condensatore, da
elettrodi con interposto il dielettrico costituito dal liquido
nematico. Gli spessori di queste parti sono minimi (ad
esempio lo strato di metallizzazione superiore è così sottile da
essere trasparente). Questo rende possibile il funzionamento con
bassissime tensioni e bassissime correnti, ma, nello steso momento, rende elettricamente
delicatissimi questi pseudo-condensatori ed i loro circuiti di
controllo, che possono essere
distrutti da sovratensioni e da elettricità statica.
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Alcune note aggiuntive
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Solitamente il pannello LCD è fissato al circuito
stampato con una serie di linguette a torsione, facilmente smontabili. |
Chi fosse tentato di smontare il display per vedere come è
costruito, è consigliato vivamente di fare l' esperienza su un display
guasto, in quanto potrebbe trovarsi in serie difficoltà al momento di
rimontarlo.
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Infatti la connessione tra il pannello LCD e il circuito stampato del
controller comporta un elevatissimo numero di connessioni.
Queste sono effettuate con un connettore in elastomero, un materiale
plastico in cui sono alternate zone conduttive, più scure, e zone
isolanti, più chiare, e per questo chiamato zebra-connector. Questo
genere di connettori arriva alla densità di oltre 200 contatti per
pollice, che, quindi, hanno dimensioni minime.
La connessione tra i componenti avviene a pressione, basandosi sull'
elasticità del materiale dello zebracon
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L' uso di questo sistema offre molti vantaggi rispetto pin a innesto: alta densità di contatto, piccole dimensioni e spessori, basso costo per ogni
connessione, assemblaggio senza saldature.
Per contro, costituisce un insieme di piccole parti di precisione difficile da
trattare al di fuori della catena di montaggio o di un laboratorio
specializzato.
Ne deriva che, una volta smontato, si possono incontrare serie difficoltà a
rimontarlo allineando correttamente i contatti. E una causa di segmenti
mancanti sul display è proprio dovuta normalmente a problemi di contatto
sullo zebracon.
Quindi, se non siete sicuri di cosa state facendo, evitate di smontare
un display funzionante per "vedere come è costruito" in
quanto è probabile che, dopo il riassemblaggio, non funzioni più. |
Va anche considerato seriamente il fatto che i pannelli LCD soffrono il freddo e il caldo: temperature eccessivamente
basse congelano il liquido, danneggiandolo irreparabilmente, come pure
temperature elevata.
Questi sono i limiti imposti dai costruttori:
Attenzione:
anche se i valori indicati sembrano elevati, non è così. Temperature
peggiori si hanno facilmente
sul cruscotto della macchina lasciata al sole in estate o all'
aperto in montagna durante l' inverno. In queste condizioni 0°C
o +50°C sono superabili con gran facilità. |
Dimenticando il cellulare o il navigatore, al ritorno
si possono avere brutte sorprese.
Ultima nota riguarda il pannello LCD vero e proprio: le matrici, come
detto, sono simili a condensatori, ma NON è possibile applicare una tensione
continua, in quanto il liquido nematico verrebbe polarizzato in una sola
direzione, perdendo le sue caratteristiche e rendendo il display
inutilizzabile. I controller LCD, infatti, applicano tra backplane e
metallizzazioni degli impulsi bipolari rispetto alla massa e non una corrente
continua.
Quindi un pannello LCD NON si verifica con un tester, ma con un
circuito opportuno, del tutto diverso.
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