ALCUNE NOTE
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A seguito di qualsiasi RESET, è attivo di default l'
oscillatore primario.
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Sempre a seguito di un reset , se selezionato un
oscillatore interno, la frequenza di default è 1MHz. Valori
differenti vanno programmati attraverso i bit IRCF2:0 di OSCCON.
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Se il bit OSCS e il bit T1OSCEN non sono
correttamente imposti, il bit SCS0 resta a zero e non è possibile
(ovviamente) passare all' oscillatore secondario.
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Una volta configurato , l' oscillatore secondario, deve
essere avviato con il bit T1OSCEN.
- Il passaggio tra oscillatore primario e secondario (e viceversa) NON
arresta l' oscillatore secondario .
- Per contro, il passaggio sull' oscillatore secondario arresta quello
primario.
Questa scelta del progettista è quella più sensata, dati i
presupposti, ovvero che il clock primario sia a frequenza e consumo
maggiore di quello secondario e che il passaggio a quello secondario
abbia proprio lo scopo di un risparmio energetico e quindi si prevede l'
arresto dell' oscillatore primario.
Passando dall' oscillatore primario a quello secondario, il
processore arresta il flusso delle istruzioni per circa 8 cicli dell'
oscillatore secondario . Quando si fa l' operazione inversa il tempo di
pausa dipende dal tempo necessario all' oscillatore primario per
stabilizzarsi, il che può essere anche considerevolmente più lungo.
Il Tempo di Transizione
tra diversi Clock
Come accennato, il passaggio da una sorgente di clock ad
un' altra richiede un certo tempo di attesa, tempo necessario alla
sincronizzazione dei vari elementi. Inoltre, se il nuovo oscillatore deve
essere avviato, tra il momento in cui viene alimentato ed il momento
in cui l' oscillazione è stabile, passa un certo tempo, dipendente
principalmente dalla frequenza dell' oscillatore stesso.
Quindi è necessario, dopo una commutazione della sorgente
di clock, attendere un tempo che Microchip definisce uguale a due
cicli dl clock precedente più 3 o 4 cicli del nuovo clock. I flag di OSCCON
possono essere utili in queste situazioni.
Considerazioni pratiche
Da quanto abbiamo detto, si possono trarre le seguenti
considerazioni pratiche e molto pragmatiche :
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Gli oscillatori che funzionavano con PIC16 hanno ottime
probabilità di funzionare altrettanto bene con PIC18: non sono
necessarie sostanziali modifiche da questa parte del circuito, ne
particolari esperienze.
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Però, se PIC18 funziona con oscillatori analoghi a
PIC16, funziona anche senza quarzo !!!!
Dove non serva una frequenza particolare o una precisione estrema, il
nostro PIC fa benissimo a meno di quarzo e condensatori.
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Oltretutto, si può programmare un buon numero di
frequenze, tra le più comuni (1, 4, 8 MHz) per andare in su fino a
32 MHz o in giù a 32 kHz, tutto via software.
Per la maggior parte delle applicazione, questo è più che adeguato ed
anche per istruzione o hobby è una caratteristica di grande comodità.
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con i modi INTIO si possono recuperare i due pin
dell' oscillatore esterno come ulteriori IO, il che può essere utile in
quelle applicazioni affamate di pin.
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Aggiornato il 23/10/10.
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