MOSFET? Forse si, forse no...
Ci si potrebbe chiedere perchè usare un BJT e non un MOSFET. Tra l'altro, MOSFET
N con caratteristiche di potenza elevate costano meno degli MJ qui usati, sono
in contenitori TO-220 o TO247, più facili da collegare al dissipatore e non
avendo bisogno di corrente di base possono essere usati in più elementi in
parallelo, ottenendo array in grado di trattare molte centinaia di watt.
I problemi nell' introdurre MOSFET in questo circuito sono essenzialmente due:
- il circuito di
controllo richiede per forza una alimentazione, dato che occorre applicare
una tensione minima al gate per la conduzione. E questa non c'è quando la
tensione derivata dall'alimentatore sotto test scende al di sotto degli
8V.
- anche se appaiono sul
WEB applicazioni in cui il MOSFET è comandato direttamente dall' uscita
dell' operazionale, questi circuiti NON FUNZIONANO come ci si aspetta.
Non
funzionano perchè LM10, tanto meno un opamp generico come LM324 o LM358, non
ha la possibilità di pilotare dinamicamente la capacità di gate, sopratutto
con più elementi in parallelo, se non in circostanze molto limitate.
Sopratutto con tempi di stabilizzazione rapidi; aggiungere capacità di
compensazione può spegnere oscillazioni, ma peggiora il circuito e non
risolve il problema.
O si utilizza un operazionale specifico (high capacitance drive), non comune,
genere LM7321/22 oppure si deve introdurre un gate driver. Occorre quindi
una componentistica più complessa e le maggiori prestazioni sono a fronte di
una maggiore quantità di componenti necessari.
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Qui vediamo il
controller modificato per pilotare MOSFET.
Si tratta del
circuito visto in precedenza dove è stata inserita una piastrina
che contiene il driver del gate.
Il controller non può più essere alimentato direttamente dall'
alimentatore in prova, ma necessita di una sorgente separata, data
da una batteria da 9V o 12V.
Il consumo è
basso e la durata della batteria, anche una PP, può estendersi per
molte ore di lavoro.
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Su
questa linea sono stati realizzati altri carichi con diverse caratteristiche,
da poche decine di watt, per verificare piccoli convertitori DC/DC fino al kW
e sicurezza/strumentazione a microprocessore, con funzioni di resistenza
costante, impulsi, ecc.
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