I codici dei resistori SMD
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Codici dei resistori SMD
Da qualche tempo, la maggior parte degli apparecchi elettronici è realizzata
con tecnologia a montaggio superficiale (SMT - Surface Mounting Technology).
Questo comporta che componenti comuni, come i resistori, hanno cambiato forma e
anche sistema di codifica.
Quindi, a parte la piccolezza dei componenti, ci si trova davanti a sigle come
9760, 96A, Y10 o 124, di non immediata comprensione.
Prima di ricorrere al tester per identificare il valore della resistenza,
vediamo di conoscere quali sono i meccanismi di queste codifiche.
Per meglio comprendere le linee guida che hanno dato origine ai codici con cui
sono identificati i resistori per montaggio superficiale, può essere utile
consultare le pagine relative alle resistenze adatte al
montaggio a foro passante.
I resistori SMD
Per i componenti SMD si pongono gli stessi problemi di marcatura degli altri
resistori, ovvero la necessità di fornire almeno il valore e la tolleranza
percentuale.
Il problema consiste nel fatto che si tratta di componenti estremamente
piccoli,
se confrontati con quelli fino ad ora considerati e quindi lo spazio per le
indicazioni "di targa" è molto limitato. Va notato che, come per i
piccoli resistori a foro passante, normalmente non viene indicato il valore della potenza dissipabile,
ma c'è anche qui, grosso
modo, un rapporto con le dimensioni, anche se è possibile che un determinato
costruttore realizzi componenti con parametri differenti.
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Esistono vari packages per SMD, come il MELF e mini-Melf, di forma
cilindrica, sui quali si utilizza un codice da tre a sei bande simile a
quello dei resistori a foro passante. In questi casi non ci sono
problemi di identificazione, in quanto si segue il codice a colori
tradizionale.
Però, se questo contenitore è utilizzato anche da altri componenti,
principalmente diodi e condensatori, attualmente è molto meno comune
dei package di forma parallelepipedale, che sono più pratici per il
posizionamento durante il montaggio sulle linee di saldatura
automatiche.
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Ne risulta che la maggior parte dei componenti R-L-C di piccole dimensioni,
comunemente utilizzati nelle schede SMT si trovano ad essere impacchettati in
forme simili a piccoli mattoni, più o meno piatti. Queste forme hanno una serie di dimensioni
standardizzate.
Vediamone alcune in una tabella, con la potenza
nominale.
Codice
| Dimensioni |
Pd |
|
L x W |
t |
01005
| 0.01" x 0.005" |
0.40 mm x 0.20 mm |
0.13 mm |
1/32W |
0201
| 0.024"× 0.012" |
0.6 mm × 0.3 mm |
0.23 mm |
1/20W |
0402 |
0.04"× 0.02" |
1.0 mm × 0.5 mm |
0.35 mm |
1/16W |
0603 |
0.063"
× 0.031" |
1.6 mm × 0.8 mm |
0.45 mm |
1/16W |
0805 |
0.08"× 0.05" |
2.0 mm × 1.25 mm |
0.5 mm |
1/10W |
1206 |
0.126"
× 0.063" |
3.2
mm × 1.6 mm |
0.55 mm |
1/8W |
1210 |
0.126"
× 0.10" |
3.2
mm × 2.5 mm |
0.55 mm |
1/4W |
1812 |
0.18"
× 0.12" |
4.5
mm x 3.2 mm |
0.55 mm |
1/3W |
2010 |
0.20"
× 0.10" |
5.0
mm × 2.5 mm |
0.55 mm |
1/2W |
2512 |
0.25"
× 0.12" |
6.35
mm × 3.2 mm |
0.55 mm |
1W |
2725 |
0.27"
× 0.25" |
6,81 mm
× 6.45 mm |
1,29 mm |
3W |
2728 |
0.27"
× 0.28" |
6,70 mm
× 7.18 mm |
1.14 mm |
4W |
Osserviamo che la sigla con cui sono identificati (805, 1206, ecc) deriva
dalle loro dimensioni in pollici. Così 603 è un componente che misura .06 x
.063" e 2010 uno con misure di .20 x .10".
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A lato, una comparazione da Panasonic
dei formati 01005, 0201, 0402, 0603, 0805, 1206, 1210, 1812, 2010, 2512,
ingranditi circa 5 volte.con una moneta da 1 cent (diametro circa 17
mm).
In dimensioni reali, 01005, 0201, 0402 sono al limite della
visibilità !
Si tratta dunque di oggetti minuscoli, tanto da
richiedere particolari attrezzi per la saldatura. In effetti va
considerato che questi componenti sono previsti per essere posizionati e
saldati da sistemi automatici a controllo numerico, anche se ne è
possibile la lavorazione a mano. |
Su queste superfici piane non risulta pratica una indicazione con punti o
barre di colore e si ricorre a caratteri alfa-numerici, stampati sulla la parte superiore del package,
che è costituita da una lacca di
colore nero e ben si presta ad accettare caratteri in bianco, che, per il forte
contrasto, risultano leggibili anche se molto piccoli.
(Da notare che sui formati 01005, 0201, 0402 non viene effettuata una
marcatura, perchè troppo piccoli !).
Ora, è immaginabile che anche sui maggiori, come ad esempio su un rettangolo da 1.25 mm x 2 mm (0805) ci siano
problemi a stampare qualcosa di comprensibile; e ancor di più nelle dimensioni
minori, quindi occorre ridurre al minimo il numero dei caratteri usati per la
codifica.
Sfortunatamente (come solito) non esiste un' unica codifica, ma diversi metodi
che fanno uso di 3 o 4 digit.
Ecco, ad esempio, quattro marcature:
- La prima è a tre digit, di cui l' ultimo è il moltiplicatore, per
cui 124 va letto come 12 x 104 = 120000 Ω. Il limite
di questo sistema è legato al valore che non può superare le due cifre,
per cui è adatto a resistenze della serie fino alla E24.
- La seconda è una marcatura a 4 digit, realizzata come la
precedente, ovvero 3 digit di valore e uno di moltiplicatore, per cui 1542 =
154 x 102 = 15400 Ω. Avendo a disposizione tre digit
per il valore, si adatta a codificare resistenze della serie E96.
- La terza e la quarta resistenza hanno una marcatura EIA-96,
prevista per "semplificare" e standardizzare la codifica, che
vediamo più sotto.
Sono quindi in uso diverse codifiche. Ne deriva che, utilizzando codici con
lettere e numeri o solo numeri e 3 o 4 digit, il tutto non è sempre immediatamente chiaro all' utente.
Di base, i
primi due o tre caratteri sono il valore del resistore e l'ultimo è il moltiplicatore.
C' è un certo rischio di ambiguità in quanto, per
esempio, 100 potrebbe essere un 100 ohm o 10 ohm, il che può essere evitato dove viene utilizzato un carattere letterale, come R, M e K e due o tre cifre.
Ad esempio:
Indicazione |
Valore |
3 digit |
4 digit |
0R0
000 |
0000 |
jumper 0 Ω |
R10
001 |
0010
0R10 |
0.1 Ω |
R33
033 |
0R33 |
0.33 Ω |
10R
100 |
10R0 |
10 Ω |
|
97R6 9760 |
97.6 Ω |
101 |
100R
1000 |
100 Ω |
511 |
510R
5100 |
510 Ω |
102 |
1001 |
1000 Ω |
|
9K79
9761 |
9760 Ω |
10K
103 |
1002
|
10000 Ω
|
|
97K6
9762 |
97600 Ω |
M10
104 |
1003 |
100000 Ω |
|
M976
9763 |
976000 Ω |
Il codice a tre digit è utilizzato per le resistenze delle serie E6-E24,
mentre il codice a 4 digit è usato per la serie E96, questo perchè occorrono
più cifre per definire i valori in questa serie.
La regola generale sarà questa:
I resistori con tolleranze superiori al 2% sono contrassegnati con un semplice codice a 3 cifre,
di cui i primi due numeri indicano il valore e la terza cifra è il
moltiplicatore o quanti zeri aggiungere. Resistenze minori di 10 ohm non hanno,
ma usano la lettera 'R' per indicare la posizione del punto decimale.
Ad esempio:
220 = 22 × 10 0 = 22 Ω (e non 220 Ω)
471 = 47 × 101 = 470 Ω
102 = 10 × 10 2 = 1000 Ω
1R5 = 1.5 Ω
Il codice a 4 cifre viene utilizzato per la marcatura di resistori di precisione.
Simile al precedente, si differenzia perchè le cifre del valore diventano 3 e
la quarta (e ultima) è il moltiplicatore. Anche qui, per resistenze, questa volta minori di 100 ohm,
si utilizza la lettera 'R' per la posizione del punto decimale.
Ad esempio
4700 = 470 × 10 0 = 470 Ω (e non 4700 Ω)
2001 = 200 × 101 = 2000 Ω
1002 = 100 x 10 2 = 10000 Ω
15R0 = 15 Ω
1R50 = 1.5 Ω
Dato che un costruttore può utilizzare tanto una quanto l' altra delle
codifiche, è sempre possibile generare confusioni nell' utente, ma basta
ricordare la regola che:
sia con 3
che con 4 cifre, l' ultima cifra è il moltiplicatore
Quindi 472 e 4701 indicano 4700 Ω: basta non farsi trascinare dal numero
letto, ma fermarsi ed applicare la regole di cui sopra.
Tra l' altro, il
codice a 4 digit ci informerà che abb iamo in mano un resistore della serie
E96 con una precisione superiore all' 1%.
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Marcature diverse
Esistono comunque
marcature piuttosto "originali", abbastanza diffuse e utilizzate principalmente per resistenze di
valori inferiori all' ohm. Si creano così casi di non sempre di immediata
comprensione. Ad esempio:
- l' uso di una barra al di sopra del numero: 1M50 =
1.50 mΩ, R001 =
1 mΩ
- l' uso di una barra al di sotto del numero: 101 =
0.101 Ω, 047 = 0.047 Ω
- purtroppo la barra al di sotto viene impiegata anche per definire resistenze di precisione:
122 = 1.2 kΩ 1%
- l' uso della lettera L: 10L0 = 0.01 Ω, 91L0=0.091
Ω
- il jumper a 0 ohm indicato con 0R, 00,
000 o anche 0000
Queste scelte sono obbligatorie quando non c'è spazio a sufficienza sul corpo del
resistore per scrivere una sigla con R e tre numeri, da cui R047 ,
a 4 cifre, diventa una sigla di sole 3 cifre: 047 =
0.047 Ω (47 mΩ).
Ci si può trovare perplessi davanti all'impiego del codice BS 1852 di cui
fanno uso alcuni costruttori, aggiungendo una lettera MIL per
indicare la tolleranza percentuale e dando origine a marcature anche a
5 cifre, dall' aspetto piuttosto criptico, come:
33KK = 33 kΩ 0%
47K3F = 4 7.3 kΩ 1%
5K6G = 5600 Ω
2%
Il codice EIA-96
Per cercare di unificare i codici della serie E-96 per i resistori all' 1%
(che costituiscono buona parte degli elementi SMD) in modo da evitare ogni
fraintendimento, è stato introdotto il codice EIA-96, che consiste in tre caratteri numerici
(valore) seguiti da uno letterale (moltiplicatore).
Valore base |
|
Moltiplicatore |
Codifica |
Valore |
Codifica |
Valore |
Codifica |
Valore |
Codifica |
Valore |
Codifica |
Valore |
01 |
100 |
25 |
178 |
49 |
316 |
73 |
562 |
Z |
0.001 |
02 |
102 |
26 |
182 |
50 |
324 |
74 |
576 |
Y o R |
0.01 |
03 |
105 |
27 |
187 |
51 |
332 |
75 |
590 |
X o S |
0.1 |
04 |
107 |
28 |
191 |
52 |
340 |
76 |
604 |
A |
1 |
05 |
110 |
29 |
196 |
53 |
348 |
77 |
619 |
B o H |
10 |
06 |
113 |
30 |
200 |
54 |
357 |
78 |
634 |
C |
100 |
07 |
115 |
31 |
205 |
55 |
365 |
79 |
649 |
D |
1000 |
08 |
118 |
32 |
210 |
56 |
374 |
80 |
665 |
E |
10000 |
09 |
121 |
33 |
215 |
57 |
383 |
81 |
681 |
F |
100000 |
10 |
124 |
34 |
221 |
58 |
392 |
82 |
698 |
|
11 |
127 |
35 |
226 |
59 |
402 |
83 |
715 |
12 |
130 |
36 |
232 |
60 |
412 |
84 |
732 |
13 |
133 |
37 |
237 |
61 |
422 |
85 |
750 |
14 |
137 |
38 |
243 |
62 |
432 |
86 |
768 |
15 |
140 |
39 |
249 |
63 |
442 |
87 |
787 |
16 |
143 |
40 |
255 |
64 |
453 |
88 |
806 |
17 |
147 |
41 |
261 |
65 |
464 |
89 |
825 |
18 |
150 |
42 |
267 |
66 |
475 |
90 |
845 |
19 |
154 |
43 |
274 |
67 |
487 |
91 |
866 |
20 |
158 |
44 |
280 |
68 |
499 |
92 |
887 |
21 |
162 |
45 |
287 |
69 |
511 |
93 |
909 |
22 |
165 |
46 |
294 |
70 |
523 |
94 |
931 |
23 |
169 |
47 |
301 |
71 |
536 |
95 |
953 |
24 |
174 |
48 |
309 |
72 |
549 |
96 |
976 |
Siccome la relazione tra il valore e la coppia di numeri utilizzati per la
codifica è arbitraria, il metodo, se può essere una unificazione e non è per nulla dispendioso per i
costruttori, rende il codice illeggibile senza avere davanti la tabella. La corrispondenza arbitraria
genera indicazioni come queste:
- 01Y = 100 x 0.01 = 1 Ω
- 96A = 976 x 1 = 976 Ω
- 10D = 124 x 1000 = 124000 Ω
- 30B = 200 x 10 = 2000 Ω
Per contro, l' uso di soli tre caratteri per codificare tutti i valori
fino alla E96 permette di marcare anche resistori nei packages più piccoli
e per qualsiasi valore della serie, dai millesimi di ohm ai megaohm; se usato da
tutti i costruttori, permetterebbe di non avere più situazioni di incertezza e
la necessità di ricorrere al tester.
Comunque, per non smentire la tendenza alla confusione, nel caso in cui si abbia a che fare con resistori a tolleranza
maggiore (2, 5
o 10%), il codice EIA-96 è comunque applicabile, solamente con la lettera del
moltiplicatore che precede il valore numerico, il quale richiede una diversa
tabella in cui è legato alla precisione del componente.
2% |
|
5% |
|
10% |
codice |
valore
|
|
codice |
valore
|
codice |
valore
|
|
codice |
valore
|
codice |
valore
|
01 |
100
|
13 |
330
|
25
|
100
|
37
|
330
|
49
|
100
|
02 |
110
|
14 |
360
|
26
|
110
|
38
|
360
|
50
|
120
|
03 |
120
|
15 |
390
|
27
|
120
|
39
|
390
|
51
|
150
|
04 |
130
|
16 |
430
|
28
|
130
|
40
|
430
|
52
|
180
|
05 |
150
|
17 |
470
|
29
|
150
|
41
|
470
|
53
|
220
|
06 |
160
|
18 |
510
|
30
|
160
|
42
|
510
|
54
|
270
|
07 |
180
|
19 |
560
|
31
|
180
|
43
|
560
|
55
|
330
|
08 |
200
|
20 |
620
|
32
|
200
|
44
|
620
|
56
|
390
|
09 |
220
|
21 |
680
|
33
|
220
|
45
|
680
|
57
|
470
|
10 |
240
|
22 |
750
|
34
|
240
|
46
|
750
|
58
|
560
|
11 |
270
|
23 |
820
|
35
|
270
|
47
|
820
|
59
|
680
|
12 |
300
|
24 |
910
|
36
|
300
|
48
|
910
|
60
|
820
|
Ne risulta che, ad esempio:
- Y01 = 100 x 0.01 = 1 Ω 2%
- Y25 = 100 x 0.01 = 1 Ω 5%
- Y49 = 100 x 0.01 = 1 Ω 10%
- D10 = 240 x 1000 = 240000 Ω 2%
- B30 = 160 x 10 = 1600 Ω 5%
L' arbitrarietà della codifica rende sempre necessaria la tabella per la
decodifica, ma, in compenso, consente di avere un codice compatto che contiene
in tre caratteri sia il valore numerico che la tolleranza, il che non è poco.
Link
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