Altre note riassuntive.
Nei calcoli visti finora
occorre tenere ben presente alcuni punti:
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la temperatura della giunzione: considerare come limite la
temperatura di giunzione massima applicabile non è il colmo della
sicurezza. Per essere certi di avere un margine operativo, occorrerà
considerare una temperatura minore. Ad esempio, Fischer consiglia di
ridurre la temperatura massima di giunzione di almeno 20 °C.
Va considerato anche che, più la giunzione è calda, più sarà caldo il package e quindi si avrà
un punto di emissione di calore "molto caldo", il che non
sempre auspicabile per il resto del circuito.
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la temperatura ambiente: d' estate si arriva
tranquillamente oltre i 35-40°C (a meno che abitiate in Norvegia), ma, principalmente, è probabile che il dissipatore sia all' interno di una
apparecchiatura, in cui la temperatura sarà sempre più alta di quella
ambiente. Peggio se l' apparecchio è installato su un veicolo.
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lo scambio del calore: il valore della resistenza termica
di un dissipatore è dato per una applicazione in aria libera. Se si trova
all' interno di una apparecchiatura o fissato su un circuito stampato o
anche è coperto di polvere dopo ore di uso, la sua resistenza termica
sarà più alta di quella nominale
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il fissaggio del package al dissipatore: la resistenza Rthcs
è considerata per un accoppiamento perfetto, ottenuto interponendo una
pasta termo conduttiva tra case e dissipatore. Se questo non è (senza
pasta, superfici di contatto non ottimali o sporche, fissaggio meccanico
inadeguato, ecc, la Rthcs
può aumentare considerevolmente.
Il punto 1 si scontra con il fatto fisico che il trasferimento
di calore è tanto più efficiente quanto maggiore è la differenza tra le
temperature. Però va considerato che avere un punto molto caldo all' interno
di una apparecchiatura può essere problematico per il resto dei componenti.
Quindi si dovrà mediare in modo sensato a seconda delle circostanze.
In genere le caratteristiche di un certo package e di un certo
materiale isolante sono
abbastanza simili per vari dispositivi, ma, per avere una ragionevole
precisione nelle valutazioni, occorre consultare il foglio dati perchè
possono esserci sensibili differenze tra un prodotto ed un altro, anche in
relazione al costruttore.
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Va considerato che esistono anche dispositivi uguali realizzati in differenti
packages, destinati ad impieghi diversi, come RFP50N05 e RFG50N05 che sono lo
stesso prodotto, ma rispettivamente in TO-220 e in TO-247, oppure il noto
LM317 che è realizzato sia in TO-220 che in TO-3: le caratteristiche
termiche del secondo sono migliori, a fronte di maggiori dimensioni meccaniche.
Quindi procedete secondo queste linee guida:
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Nei calcoli, considerate la temperatura massima di
giunzione diminuita di un fattore di sicurezza, almeno 20°C, meglio se più, per
non avere un componente bollente
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Non accontentatevi di un componente qualsiasi, ma scegliete il semiconduttore adeguato sia come prestazione
che come package
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Valutate la massima temperatura ambiente reale a cui il
dispositivo sarà sottoposto
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Posizionate il dissipatore in aria libera e, dove non sia
possibile, consideratene uno con resistenza termica inferiore. Avendo la
possibilità, utilizzate una ventola per creare una circolazione di aria
forzata, il che può ridurre anche del 50% la resistenza termica del
radiatore e le sue dimensioni.
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Se possibile, non introdurre elementi isolanti tra semiconduttore e
dissipatore, ma dove questo è
indispensabile, tenerne conto nei calcoli.
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Dove possibile, isolate il dissipatore dal contorno e non
il semiconduttore dal dissipatore.
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Non lottate per ottenere prestazioni eccessive da un
dispositivo: sceglietene uno più potente. Aumenta il costo, ma può essere
l' unica via per risolvere il problema, dato che il costruttore avrà
dosato i parametri termici in funzione della più elevata potenza da
dissipare e quindi meno calore.
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Utilizzate più dispositivi in parallelo, siano essi
transistor, MOSFET, diodi o resistenze. Più unità in
parallelo consentono di avere dissipatori di calore più piccoli, dato che
le resistenze termiche sono in parallelo e la potenza da dissipare si
ripartisce sulle varie unità.
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Non fissate il package del componente a secco sul
dissipatore, ma
interponendo sempre una pasta termo conduttiva. Utilizzate sempre un compound termo conduttivo tra
dispositivo e dissipatore.
Soprattutto, assicurarsi di aver calcolato correttamente tutti gli elementi
coinvolti, principalmente nelle applicazioni in cui si cercano prestazioni
limite.
Quanto detto vale per qualsiasi dispositivo
da raffreddare, dalla CPU alla resistenza, dal transistor al diodo di potenza,
dal MOSFET al TRIAC.
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