Raffreddare
Se "scaldare" vuol dire aumentare l' energia termica, "raffreddare"
un corpo significa
sottrarre
energia termica (calore) a quel corpo e trasferirla
altrove
Dato che l' energia non possiamo
distruggerla, la dobbiamo trasferire da qualche altra parte.
Quando tocchiamo un pezzo di ghiaccio, abbiamo la sensazione di freddo
perchè il calore dal corpo (caldo=maggiore energia) passa al ghiaccio
(freddo=minore energia); perdendo energia termica, la temperatura del corpo si
abbassa e abbiamo la sensazione del freddo; la temperatura del ghiaccio, che acquista energia, si
alza ed esso si scioglie.
Quindi:
un "raffeddamento" è un passaggio di calore da un corpo
caldo ad uno meno caldo.
Il corpo caldo cede calore a quello più freddo e, perdendo energia
termica, si
"raffredda", cioè si riduce la sua temperatura.
In altre parole, quando vogliamo raffreddare, facciamo "scaricare" da qualche parte l'energia termica in eccesso, per ottenere una riduzione della
temperatura.
Questo presume che si abbiano due elementi:
- uno più caldo
- uno più freddo
e ci sia il modo di far passare il calore dall' uno all' altro.
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Essenzialmente, il corpo più freddo
è costituito dall' atmosfera
della Terra.
Quando raffreddiamo qualcosa, trasferiamo parte dell' energia termica all' aria dell'
atmosfera: l' oggetto caldo si raffredda e l' atmosfera si scalda di
una quantità corrispondente.
Per un esempio pratico di questo, prendiamo il funzionamento di un
condizionatore d'aria: un sistema frigorifero produce un fluido a bassa
temperatura che
assorbe calore dall'aria della stanza, raffreddandola. E questo calore non
sparisce, ma viene
scaricato all' esterno della casa, nell' aria circostante. |
Questi tre punti sono fondamentali:
- un corpo è caldo quando acquisisce o produce energia termica, calore
- lo raffreddiamo sottraendogli questa energia termica, passandola ad un
altro materiale o mezzo
- questo mezzo in cui scarichiamo il calore è essenzialmente l' aria atmosferica
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E' importante avere presente che :
il calore, come ogni altra forma di
energia, si può trasformare, ma non si può fare sparire nel nulla
Possiamo trasformare il calore in elettricità attraverso i vari passaggi
delle centrali termoelettriche o possiamo utilizzarlo in reazioni chimiche.
Così pure possiamo trasformare energia insita nella chimica delle sostanze in
calore, ad esempio bruciando un gas.
Ma il condizionatore non fa sparire il calore della stanza nel nulla: lo
sposta all' esterno della stanza stessa. In queste operazioni di spostamento, ad ogni caloria sottratta alla stanza dal condizionatore
corrisponde una caloria (in effetti di più, causa il rendimento ovviamente
inferiore a 1) che viene passata all' ambiente attorno alla casa.
Quando facciamo bollire un uovo, esso si scalda perchè acquisisce energia
termica che gli viene trasmesso da una sorgente attraverso vari passaggi: il gas brucia, producendo calore,
scalda il metallo del recipiente che scalda l'
acqua contenuta, la quale scalda le uova immerse in essa. Anche questa semplice osservazione è molto più importante di quello che sembra, in
quanto contiene elementi essenziali:
- Il calore di un materiale può essere generato dal materiale stesso (il gas che brucia)
o arrivare dall' esterno, anche attraverso vari passaggi (dal gas all' uovo attraverso pentolino e acqua)
- il calore passa da da un corpo all' altro, si trasmette attraverso le varie
sostanze
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Dunque il calore è immaginabile come qualcosa che fluisce da un corpo in
contatto con un altro: questo passaggio del calore per contatto si chiama conduzione.
Possiamo farci ancora una idea della conduzione mettendo un cucchiaino nel
caffè: dopo poco l'impugnatura è diventata calda, perchè il metallo ha
trasportato il calore del liquido fino alla sua estremità. Lo steso otteniamo
se rimestiamo la minestra con un cucchiaio metallico: dopo poco esso è
diventato così caldo da non poter essere tenuto in mano. Il metallo è un
ottimo conduttore di calore. Il calore è passato al metallo e si è diffuso
in tutta la sua massa.
Se, però, usiamo un cucchiaino di plastica per mescolare il caffè (o di
legno, per la minestra), il manico non si scalda
significativamente, per quanto sia lungo il tempo in cui teniamo l' attrezzo
nell' acqua bollente. Questo perchè la plastica (e il legno), al contrario del metallo,
sono pessimi conduttori di calore; il calore del liquido non si trasmette lungo il
materiale. Dunque abbiamo un' altra informazione:
esistono sostanze che trasportano, conducono, bene il calore ed
altre che si oppongono al passaggio del calore.
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Come per la corrente elettrica, dove distinguiamo conduttori e
isolanti, anche per il calore possiamo fare una simile distinzione nei
materiali. Ecco una tabella comparativa di esempio:
Materiale |
W/mK |
Argento |
460 |
Rame |
350 |
Alluminio |
260 |
Stagno |
64 |
Vetro |
1 |
Legno |
0.18 |
Aria |
0.026 |
Polistirolo |
0.045 |
La conducibilità termica è misurata in W/m K (o °C) alla temperatura di
riferimento di 20 °C; maggiore è il suo valore, maggiore è capacità della
sostanza di condurre il calore. Argento (metallo) e polistirolo (plastica)
sono agli antipodi: l' argento è un ottimo conduttore di calore, il
polistirolo è un pessimo conduttore di calore (e per questa ragione viene
utilizzato negli isolamenti termici).
Fino a quando passa il calore? fino a quando si ottiene un equilibrio
delle temperature dei due corpi o ambienti, dopo di che non c'è altra riduzione della temperatura.
Quale sarà la temperatura minima raggiungibile dal corpo che si raffredda?
Quella
dell'ambiente a cui cede calore. Quindi, ad esempio, in una stanza con
temperatura di 30°C non ci saranno corpi a meno di questa temperatura, se non
utilizzando un sistema criogenico.
Sul calore si potrebbe ancora parlare a lungo: esiste una gigantesca
bibliografia, dato che esso è la forma primordiale dell' energia. Un intero
ramo della fisica, la termodinamica, è dedicata a questo.
Per quello che serve alla nostra trattazione possiamo ancora aggiungere l'
informazione relativa al calore specifico, ovvero alla quantità di
calore che possono assorbire le varie sostanze e che dipende dalla loro
natura. Sostanzialmente indica quanto calore occorre per far aumentare la
temperatura in un corpo. Varia in un raggio molto ampio, da 0.385 del rame
a 4.18 J/(g°C) dell' acqua; cioè occorre una bassa quantità di energia
termica (0.385 joule) per aumentare di un grado la temperatura di un grammo di
rame, mentre ne occorrono ben 4.18 per un grammo di acqua (10.85 volte di
più). Al contrario, il rame si raffredderà, ovvero cederà calore 10.85
volte più rapidamente dell' acqua. Il calore specifico molto elevato dell'acqua
fa si che grandi bacini, laghi e mari, si comportino come grandi
"serbatoi termici", acquisendo calore dal sole durante il giorno e rilasciando l'enorme quantità di
energia nella la notte e mitigando così il clima.
Quando il calore generato da un oggetto arriva alla superficie, si trova a
contato con l' aria e, se la sua temperatura è maggiore, rilascia il calore
nell' ambiente.
E' interessante l' esperienza di sospendere una piccola
spirale sopra un termosifone o un' altra fonte di calore: la spirale inizierà
a girare. Questo è dovuto ad una corrente di aria che si è scaldata a
contatto con la sorgente di calore e che, diventata più leggera dell' aria
circostante, tende a salire. Il calore, dalla superficie della sorgente è
passato all' aria che gli scorre attorno, mossa proprio dal ricevere calore. Questo modo di passare il calore
attraverso un fluido si chiama convezione.
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Ma possiamo passare il calore all' ambiente anche attraverso una ulteriore via,
che quella della trasmissione diretta: il calore, secondo la fisica, si
trasmette da un materiale ad un' altro, anche attraverso il vuoto, come onda
elettromagnetica (radiazione infrarossa). Questo modo si chiama, appunto, irraggiamento.
Ad esempio, una stufa elettrica
solitamente ha una resistenza montata davanti ad un riflettore metallico che
invia il calore verso l' utilizzatore. Per inciso, una superficie nera ha
un ottimo effetto di radiazione (e assorbimento) del calore. |
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