La temperatura della giunzione
Abbiamo detto che il calore viene generato nei punti di resistenza del
semiconduttore, che sono concentrati nell' area del chip di silicio e a cui
diamo il nome generico di "giunzione", sia che si tratti di un
transistor BJT, che di un MOSFET o di un circuito complesso.
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Possiamo considerare la temperatura di giunzione come la la temperatura reale semiconduttore;
la temperatura che misuriamo sulla superficie del componente risulterà minore
di quella della giunzione a causa della resistenza termica del materiale del
package, che si oppone al passaggio del calore.
Siccome la temperatura è l' indicatore della quantità di calore/energia
termica accumulata nel materiale, un aumento di temperatura rispetto a quella
ambientale indicherà che in quel punto esiste una sorgente che trasforma
altra energia in calore; e quanto maggiore sarà questa temperatura, tanto
maggiore sarà la quantità di energia trasformata e accumulata nel
corpo.
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Attenzione: non della quantità di energia in assoluto, ma di quella che il
corpo non è in grado di cedere all' ambiente. E questo dipende dalla
resistenza termica tra il punto caldo e l' ambiente, dipendente a sua volta
dalle caratteristiche del materiale, dalla sua superficie, ecc.
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Se consideriamo come il chip abbi dimensioni di alcuni millimetri
cubi o meno, ci si può rendere conto che la quantità di energia
sufficiente ad elevarne significativamente la temperatura non è
certamente molto grande.
Anche un circuito complesso ha dimensioni minime. Nella foto a
lato, un completo circuito integrato fotonico (PIC) di JDSU
per sistemi di trasmissione dati, che integra un laser regolabile e un modulatore Mach-Zehnder ottico,
realizzato su una singola base di fosfuro di indio, confrontato con un
dito! |
Come tutti i materiali, anche per quelli utilizzati nella realizzazione dei
semiconduttori, ad una certa temperatura, iniziano dei processi di fusione che
danneggiano irrimediabilmente la delicata struttura del componente.Questi
processi di fusione sono attivi a partire da una temperatura superiore ai
200°C. In effetti il silicio ha un punto di fusione oltre i 1400°C, ma si
deve tenere presente che non si tratta di materiale grezzo, ma finemente
lavorato.
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A lato, un forte ingrandimento di una struttura a 22 nm dei nuovi
processori di Intel.
22 nm vuol dire 22 miliardesimi di metro o 22 milionesimi di millimetro.
E' chiaro che in elementi di dimensioni così microscopiche, per
creare sovra riscaldamenti distruttivi bastano quantità di energia
che sarebbero trascurabili in altri casi. Va anche considerato che,
anche se il silicio può resistere, temperature elevate distruggeranno
il componete a causa della sua complessità, dato che il chip, i micro
fili di interconnessione con i pin, la resina epossidica del package
hanno fattori di espansione diversi. Per queste ed altre ragioni, nel
campo militare e aero spaziale, dove occorre la massima affidabilità,
i packages dei semiconduttori sono spesso in materiale ceramico e non
plastico. |
La temperatura di giunzione è, in sostanza, limitata dal rapporto tra temperatura
di funzionamento del semiconduttore, caratteristiche dei materiali che lo
compongono e l'aspettativa di vita. Aspettativa di vita che, secondo alcuni
studi, si dimezza per ogni aumento di 5 o 10°C della temperatura.
Questo è valido anche per altri componenti diversi da transistor e circuiti
integrati. Ad esempio i LED, sopratutto quelli per illuminazione che lavorano
con correnti elevate, che se sono incorrettamente ritenuti emettitori di luce
senza calore, hanno stretta necessità di non superare una certa temperatura
del chip e, in ogni caso, un lavoro ad alte temperature fa decadere più
rapidamente le caratteristiche confrontato con un lavoro a temperature
inferiori; l' aggiunta di un dissipatore di calore diventa indispensabile.
Uguale criterio vale per resistenze, diodi, condensatori e anche per
conduttori e circuiti stampati, dove il calore ha come effetto principale il
degradarsi degli isolanti; o in morsettiere, saldature, dove il funzionamento
prolungato a temperature elevate, se non danneggia direttamente il contatto,
ne riduce l' affidabilità.
Una rottura della giunzione si verifica quando un eccessivo flusso di corrente
crea una eccessivo aumento della temperatura di giunzione, sufficiente a
distruggerla con il calore.
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Questa è l' immagine di un transistor BJT in cui la giunzione è
stata danneggiata da un sovra riscaldamento nell' area della base e
dell' emettitore (macchie più scure). Questa situazione è
conseguenza di un EOS - Electrical OverStress, ovvero una sovratensione o
sovra corrente di durata superiore a 100 ns - 1 ms.
E' tipicamente differenziata dall' effetto di sovra tensioni
elettrostatiche (ESD), che hanno solitamente una durata breve (da 1 nanosecondo a 1 microsecondo) ed è principalmente un problema
che non dipende dal funzionamento del semiconduttore. |
Gli eventi che possono portare a danni EOS includono picchi di tensione o
di corrente (sovra potenza), dovuti a corto circuiti o sovraccarichi, mancanza
del corretto raffreddamento, ecc. Dato che il chip non è una massa uniforma,
ma un prodotto complesso, il riscaldamento del silicio è irregolare: questo può causare
sovra temperatura in un' area anche piccola della giunzione, provocando una
diminuzione della sua resistività ed innescando un rundown termico. Da
notare che, a seguito di una sovra temperatura, il silicio diminuisce la sua la conduttività termica,
accrescendo l' effetto del danno.
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Dove non si creano aree di vera fusione, si possono provocare
comunque alterazioni delle geometrie del circuito integrato, che ne
rendono il funzionamento instabile o difettoso o, nei transistor,
tipicamente abbattono il guadagno. Ancora più problematica e' la
situazione di integrati complessi, in cui si possono verificare danni
ad alcune parti, impedendone il funzionamento.
Ad esempio, nell' immagine a lato, una resistenza danneggiata dal
calore in un chip complesso (Bill Morrow, MEFAS Inc, Lake Forest, California, USA,
dal Photo contest 2006 di
EDFAS). |
Anche se consideriamo che il chip possa arrivare a temperature di 300°C,
questo può essere possibile solamente per tempi brevi. e per brevi si
intendono, come visto sopra, non ore, ma secondi o frazioni di secondo, in
dipendenza della quantità di energia applicata rispetto alla massa del
semiconduttore.
Dovrebbe essere ovvio che si debbano fissare limiti ben precisi di temperatura
per il chip, limiti che non devono essere superati.
A questo fine, il costruttore del componente dichiara nel foglio dati una temperatura
massima per la giunzione, Tjmax. Solitamente si
tratta di valori che vanno da 125 a 200°C. Come va inteso questo ?
Si tratta certamente di un punto estremo che è limite del funzionamento; è
normale, però, che un costruttore serio mantenga in tutti i suoi valori
massimi dichiarati un certo margine di sicurezza, anche perchè si tratta di
prodotti di grande serie, dove le caratteristiche sono valutate in modo
statistico.
Quindi, un approccio formale è quello di considerare il dato della
temperatura massima come quello da utilizzare per i calcoli delle potenze e
delle temperature.
In effetti, però, questo approccio si scontra con due problemi:
- se nei calcoli introduciamo il valore massimo, dobbiamo avere la
sicurezza che nessuna delle altre variabili superi i valori assegnati. Ad
esempio, se consideriamo una temperatura ambiente massima, questa non
potrà essere maggiore, pena il supero della temperatura massima di
giunzione
- per temperature di giunzione di 150-200°C, il calore del package è
minore, ma comunque così elevato da rendere impossibile tenere un dito
poggiato sopra di esso. E il sistema del dissipatore sarà anch' esso a
temperatura molto alta. Questo si riflette nella temperatura dei
componenti circostanti, cjhe potrebbero venire sollecitati in modo
eccessivo
Risulta quindi una idea di buon senso quella di considerare, come peraltro
si fa per la tensione o la corrente massima, un margine di sicurezza. Questo
potrebbe essere una riduzione di 20°C, come consiglia un costruttore di
dispositivi di raffreddamento come Fischer Elektronik, oppure a valori
maggiori, come un 20% del valore massimo consigliato da altri. Questa
operazione, denominata in inglese derating imposto (e che sarà
dettagliata più avanti) è una prassi che potrebbe essere conveniente
adottare, sia per parare ogni possibile variazione dei dati reali rispetto a
quelli utilizzati per i calcoli, sia nell' ottica di realizzare prodotti più
freddi e quindi meno critici da utilizzare e dai quali si aspetta una vita
più lunga, sopratutto se quella data dissipazione di energia in calore è
parte del funzionamento ordinario.
Non c'è, però, alcun pregiudizio logico nell' utilizzare i valori massimi
della temperatura di giunzione in sistemi che lavorano normalmente al di sotto
della potenza massima, che posso raggiungere solo per periodi brevi e
saltuari. In questi casi il calcolo a temperatura massima mette al riparo
rischio immediato, anche se sarà opportuno inserire qualche sistema di
emergenza per la sovra temperatura.
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In questo senso va notato che alcuni
componenti che possono incorrere saltuariamente in condizioni di funzionamento
estreme vengono integrati dai progettisti dei sistemi di controllo della
temperatura e di blocco delle funzioni nel caso di supero dei massimi.
A lato, un termostato AIRPAX
in TO-220, adatto ad essere fissato sul dissipatore assieme ai
componenti di cui deve controllare la temperatura massima.
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Per contro, progettazioni di sicurezza, abbattono, nel calcolo, anche del
40-50% la temperatura di giunzione. Questo porta come conseguenza la
necessità di sistemi di raffreddamento più complessi (e più costosi) o la
necessità di sostituire un componente o uno schema con un' altro "meno
caldo", col vantaggio, però, di avere sistemi più freddi e
più affidabili.
Se ne può concludere che:
- nulla vieta di usare la Tjmax, a patto di aver
la sicurezza che essa non venga superata dall' alterazione di qualcuno dei
parametri interessati (temperatura ambiente, potenza dissipata, stato di
manutenzione del sistema di raffreddamento, ecc). Questa scelta, però,
non è la migliore nel caso in cui sia la condizione di funzionamento
ordinaria.
- Quando non si ha la sicurezza dei parametri, si potrà valutare un
derating di almeno 20°C della temperatura di giunzione massima e anche
maggiore, se si tratta di un funzionamento ordinario a piena potenza
- L' introduzione di una sistema di protezione per condizioni di
funzionamento straordinarie è sempre auspicabile.
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