Tutorials - PIC18 by Data Sheet

 

Pagina 12-21

 


Nelle pagine successive, da 12 a 21, una serie di tabelle elenca le funzioni dei pin dei vari chip.

Non riportiamo qui tutte le tabelle per non occupare spazio. E' sufficiente consultarle sul foglio dati.

Ci limitiamo alla tab 1-3, che serve da "prototipo" per tutte le altre, che commentiamo.

La tabella è semplice da consultare :

  • In prima colonna si trovano elencati i nomi dei pin. Si tratta di abbreviazioni che richiamano le funzioni che il pin stesso può svolgere.
    Ad esempio, la prima riga si riferisce a MCLR/Vpp/RE3, ovvero questo pin può essere programmato come Master CLeaR (MCLR), tensione di programmazione (Vpp) o GPIO (RE3)
     

  • la seconda colonna è suddivisa in sotto colonne che riportano la corrispondenza con il numero del pin, che varia a seconda del package.
    Ovviamente chip con 40/44 pin hanno più pin di quelli a 28.
    Da notare che i microcontroller di Microchip vengono realizzati per quanto possibile per una corrispondenza pin-to-pin tra le diverse famiglie e generazioni.
     

  • La terza colonna riporta il tipo di azione che svolge il pin e che può essere diversa a seconda della funzione programmata. Sono possibili diverse opzioni :
    - I = ingresso
    - O = uscita
    - I/O = ingresso/uscita programmabile
    - P = alimentazione
     

  • La quarta colonna riporta il tipo di buffer che il pin presenta e che può essere diverso a seconda della funzione programmata.  Sono possibili diverse opzioni :
    - ST = Schmitt Trigger
    - TTL = ingresso compatibile standard TTL
    - CMOS =  ingresso/uscita compatibile standard CMOS
    - Analog = ingresso analogico
    - I2C = Schmitt trigger compatibile con i livelli di I2C o SMB
     

  • La quinta colonna descrive le funzioni assegnabili al pin.

Una legenda alla base fornisce una serie di informazioni addizionali.
La nota 3 fa riferimento ad una funzione che non esiste in questa famiglia e che è rilevata dal foglio di Errata.

Quello che ci interessa tenere presente qui sono le seguenti considerazioni :

  1. ogni pin, ad esclusione di quelli di alimentazione per la Vss e la Vdd, può assumere diverse funzioni, funzioni che sono assegnabili o attraverso il CONFIG iniziale o nel programma, attraverso istruzioni.

  2. Alcuni pin hanno funzioni assegnate di default, che possono esser variate al CONFIG.
     

  3. Un pin che ha ricevuto la programmazione per una funzione NON può essere utilizzato contemporaneamente per un' altra funzione. Quindi, l' aver assegnato ad un pin la funzione di GPIO ne impedisce l' uso come ingresso analogico. Per poterlo usare come ingresso analogico sarà necessario inviare da programma le opportune istruzioni. E viceversa.
     

  4. I pin hanno buffer differenti a seconda della funzione che svolgono. Questo può avere importanza in relazione al consumo di corrente, nelle applicazioni low power, o per la compatibilità con i segnali in ingresso o le periferiche da pilotare.
     

  5. I chip a 28 pin hanno 2 pin per la Vss ed uno per la Vdd; i package  40 DIP e 44 TQFP hanno due pin per la Vss e due per la Vdd. I package 44 QFN  hanno 3 pin per la Vss e 3 per la Vdd. 
    I package a 44 pin hanno alcuni pin non connessi e che non vanno utilizzati o collegati.

 

Questa enorme flessibilità, tutta gestibile attraverso il programma, è la forza degli embedded, che, in un singolo package, contengono un intero sistema microprocessore, dalla memoria all' IO, dalle periferiche di comunicazione alle conversioni AD.

Chi vuole anticipare maggiori informazioni sui PORT, può passare a questa sezione.

 


 

 

 

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Aggiornato il 23/10/10.