Nelle pagine successive, da 12 a 21, una serie di tabelle
elenca le funzioni dei pin dei vari chip.
Non riportiamo qui tutte le tabelle per non occupare spazio.
E' sufficiente consultarle sul foglio dati.
Ci limitiamo alla tab 1-3, che serve da "prototipo" per tutte le
altre, che commentiamo.
La tabella è semplice da consultare :
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In prima colonna si trovano elencati i nomi dei pin. Si
tratta di abbreviazioni che richiamano le funzioni che il pin stesso può
svolgere.
Ad esempio, la prima riga si riferisce a MCLR/Vpp/RE3, ovvero questo pin
può essere programmato come Master CLeaR (MCLR), tensione di
programmazione (Vpp) o GPIO (RE3)
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la seconda colonna è suddivisa in sotto colonne che
riportano la corrispondenza con il numero del pin, che varia a seconda del
package.
Ovviamente chip con 40/44 pin hanno più pin di quelli a 28.
Da notare che i microcontroller di Microchip vengono realizzati per quanto
possibile per una corrispondenza pin-to-pin tra le diverse famiglie e
generazioni.
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La terza colonna riporta il tipo di azione che svolge il
pin e che può essere diversa a seconda della funzione programmata. Sono
possibili diverse opzioni :
- I = ingresso
- O = uscita
- I/O = ingresso/uscita programmabile
- P = alimentazione
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La quarta colonna riporta il tipo di buffer che il pin
presenta e che può essere diverso a seconda della funzione programmata.
Sono possibili diverse opzioni :
- ST = Schmitt Trigger
- TTL = ingresso compatibile standard TTL
- CMOS = ingresso/uscita compatibile standard CMOS
- Analog = ingresso analogico
- I2C = Schmitt trigger compatibile con i livelli di I2C o SMB
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La quinta colonna descrive le funzioni assegnabili al pin.
Una legenda alla base fornisce una serie di informazioni
addizionali.
La nota 3 fa riferimento ad una funzione che non esiste in questa famiglia e
che è rilevata dal foglio di Errata.
Quello che ci interessa tenere presente qui sono le seguenti
considerazioni :
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ogni pin, ad esclusione di quelli di alimentazione per la
Vss e la Vdd, può assumere diverse funzioni, funzioni che sono
assegnabili o attraverso il CONFIG iniziale o nel programma, attraverso
istruzioni.
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Alcuni pin hanno funzioni assegnate di default, che
possono esser variate al CONFIG.
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Un pin che ha ricevuto la programmazione per una funzione
NON può essere utilizzato contemporaneamente per un' altra funzione.
Quindi, l' aver assegnato ad un pin la funzione di GPIO ne impedisce l'
uso come ingresso analogico. Per poterlo usare come ingresso analogico sarà
necessario inviare da programma le opportune istruzioni. E viceversa.
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I pin hanno buffer differenti a seconda della funzione che
svolgono. Questo può avere importanza in relazione al consumo di
corrente, nelle applicazioni low power, o per la compatibilità con i
segnali in ingresso o le periferiche da pilotare.
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I chip a 28 pin hanno 2 pin per la Vss ed uno per la
Vdd;
i package 40 DIP e 44 TQFP hanno due pin per la Vss e due per la Vdd.
I package 44 QFN hanno 3 pin per la Vss e 3 per la Vdd.
I package a 44 pin hanno alcuni pin non connessi e che non vanno
utilizzati o collegati.
Questa enorme flessibilità, tutta gestibile attraverso il
programma, è la forza degli embedded, che, in un singolo package,
contengono un intero sistema microprocessore, dalla memoria all' IO, dalle
periferiche di comunicazione alle conversioni AD.
Chi vuole anticipare maggiori informazioni sui PORT, può
passare a questa sezione.
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Aggiornato il 23/10/10.
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