Circuito del clock:
Se i PIC 18 e svariati PIC16 possono operare con il clock interno, sulla
UniBoard è previsto comunque la possibilità di aggiungere:
- il classico oscillatore a quarzo: Q1 in HC49, con i relativi condensatori
(C1, C1 e la resistenza R4)
- oppure un risonatore ceramico a tre pin al posto del cristallo
- o un RC
Utilizzando pin rimovibili, i componenti potranno essere cambiati, inseriti
o estratti a piacere. Ma è anche possibile saldarli direttamente.
In particolare, per il cristallo sono utilizzati tre pin, il che consente di
inserire anche risonatori con i condensatori integrati.
Ecco le variazioni:
In questo modo è possibile sperimentare tutte le possibili opzioni, dato
che, anche se non perfettamente ideale, i pin dell' oscillatore sono riportati
al connettore esterno a spine, in modo da poter sfruttare sia oscillatori
esterni, sia le funzioni extra di questi pin, programmabili come GPIO o uscita del clock / 4
(modi con oscillatore interno INTIO1, INTIO2).
Anche qui, l' uso di pin estraibili consente una rapida variazione dei
componenti o la loro completa eliminazione, a seconda della modalità di
oscillatore che si intende utilizzare
Oscillatore di Timer1
Sullo stampato è possibile installare direttamente i componenti relativi
all' oscillatore del Timer1.
Anche qui i componenti potranno essere saldati oppure installati su pin,
ma, in particolare, è stato previsto un connettore a tre poli per inserire
direttamente un sub-modulo che porta tutti i componenti necessari all'
oscillatore.
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Questo consente di inserire i componenti solo se
richiesti, lasciando
completamente liberi da qualsiasi carico i pin RC0 e RC1.
In questo caso, lo spazio della R3 sullo stampato sarà sostituito con un
ponticello.
Ricordiamo che la R3 ha lo scopo di ridurre la corrente nel cristallo a
bassa potenza di eccitazione, per mantenere le giuste caratteristiche di
carico previste dal costruttore del cristallo. Il suo valore, dell' ordine di
200-330 k, dipende dal quarzo utilizzato.
Sul sub modulo è già installata la resistenza corretta per il quarzo
utilizzato.
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Nel sub modulo in fotografia si può notare anche un condensatore variabile con lo scopo di centrare perfettamente la frequenza di
oscillazione voluta, che solitamente è 32768 kHz ed ha lo scopo di
implementare applicazioni real time.
ICSP/ICD:
Non c'è molto da dire su questo.
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Il connettore J1 è previsto per
innestarsi direttamente in un Pickit, ma si può fare un cavetto di
adattamento anche per qualsiasi altro tool, come quelli che escono con un RJ
(ICD e REAL ICE), oppure acquistare da Microchip gli adattatori opportuni
già pronti.
Un ulteriore test point può essere saldato per prelevare il
segnale PGM/spare del PICkit (nella foto si vede bene il foro di
innesto dell'eventuale spinetta).
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Da notare che una coppia di jumper (JICD sullo schema) permette di separare
i pin della comunicazione seriale di programmazione o debug (RB7, RB6) dai
connettori a spina dell' I/O.
Questo consente di mantenere un carico applicato
fisicamente al connettori di I/O e non staccarlo durante il debug o la
programmazione, semplicemente separando i circuiti con JICD, per poi poterli
riconnettere in qualsiasi momento.
Accanto a questi jumper sono disponibili due test point ad anello
per agganciare eventuali strumentazioni, come oscilloscopio,
multimetro, indicatore di stato logico, ecc.
Il test point con anello rosso è collegato alla Vdd.
Il test point con anello nero è collegato alla massa. Altri test
point di massa sono distribuiti in altre aree del circuito.
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