Altri esempi
Si vuole sapere la resistenza termica del radiatore per poter
dissipare 15W da un BDX53,
con una temperatura ambiente massima di 40°C. I dati del transistor sono i
seguenti:
-
Tj = 150 °C
-
Rθjc = 1.92
°C/W
Supponiamo che non si utilizzi compound termo conduttivo tra
transistor e dissipatore, con una resistenza termica di accoppiamento Rθch
di almeno 1 °C/W, abbiamo:
Pd = (Tj -Ta) /
Rθja = (Tj -Ta) /
( Rθjc + Rθch
+
Rθha)
20 = (150 - 40) / (1.92 + 1 +
Rθha)
da cui :
Rθha =
((150 - 40) / 15 ) -1.92 - 1 = 4.41 °C/W
Tj = Ta + (Pd *
( Rθjc + Rθch
+
Rθha))
= 40 + (15 * 6,92) = 144 °C
Tj = Ta + (Pd *
( Rθjc + Rθch
+
Rθha))
= 40 + (15 * 5.92) = 129 °C
il che lascia un margine di sicurezza rispetto ai 150°C.
un ulteriore miglioramento si avrebbe con l' uso di compound
termo conduttivo, che riduce la resistenza termica di contatto tra package
e dissipatore.
Un altro esempio.
Il calcolo del dissipaoire, che si basa sulle caratteristiche termiche dei
componenti e sulla potenza dissipata, può essere applicato identicamente sia
per transistor BJT che MOSFET, regolatori di tensione, diodi, resistenze, ecc.
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Ad esempio, vediamo il noto regolatore LM317
: è disponibile comunemente in package TO-220, con queste
caratteristiche:
-
Tj = 125 °C
-
Rθjc = 4
°C/W
-
Rθjc =
50°C/W
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Che potenza può dissipare senza radiatore ad una temperatura
ambiente massima di 40°C ?
Pd = (Tj -Ta) /
Rθja = (125 - 40) /
50 = 1.7 W
L' intergrato è dotato di una protezione contro il
sovraccarico termico. Per evitarne l' intervento sarà necessario mantenersi
un poco al di sotto di quanto calcolato.
Che potenza si potrebbe estrarre utilizzando il dissipatore da 4°C/W visto
prima, considerando un accoppiamento realizzato a regola d' arte, con compound
termo conduttivo la cui resistenza termica complessiva sia 0.5 °C/W ?
Pd = (Tj -Ta) /
( Rθjc + Rθch
+
Rθha)
= (125 - 40) / (4 + 0.5 + 4) = 10 W
Sarà sempre da considerare un margine di sicurezza, per cui possiamo dare
per praticamente possibili 6-7W.
E per dissipare 5W?
Rθha =
((125 - 40) / 5 ) - 0.5 - 4 = 12.5 °C/W
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Se utilizziamo un radiatore da 8.6 °C/W non troppo ingombrante, ad
esempio AAVID
PF184G: |
Tj = Ta + (Pd *
( Rθjc + Rθch
+
Rθha))
= 40 + (5 * (4 + .5 + 8.6)) = 106 °C
che dà una sufficiente sicurezza.
Un altro esempio
Vogliamo ottenere 1.5A dall' LM317.
La caduta di tensione sul regolatore è 12V.
La potenza dissipata nel regolatore sarà:
Pd = V * I = 12 * 1.5
= 18 W
Con questa potenza dobbiamo tenerci lontani dalla temperatura
limite della giunzione, onde evitare che scatti la protezione termica
integrata e cada la tensione sul circuito alimentato. Prendiamo per sicurezza
una Tj = 100 °C
Rθha =
((100 - 40) / 18 ) - 0.5 - 5 = -2.16 °C/W
ovvero la cosa non è possibile. D'altro canto, il foglio dati
dichiara che la " Massima dissipazione di potenza è una funzione di TJ (max), θJA e TA. La dissipazione di potenza massima consentita in qualsiasi ammissibile
temperatura ambiente è PD = (TJ (max) - TA) / θJA" ( e non 15W come si
legge in qualche sito).
Vediamo se usando la versione in TO-3, che ha una Rθjc=
2.3 °C/W le cose migliorano. Diamo alla Rθch
un valore di 0.4 °C/W
Rθha =
((100- 40) / 18 ) - 0.4 - 2.3 = 0.63 °C/W
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Utilizzando un Semikron Pi/120B
da 0.7 °C/W otteniamo: |
Tj = Ta + (Pd *
( Rθjc + Rθch
+
Rθha))
= 40 + (18 * (2.3 + .4 + .7)) = 102 °C
che è adeguato.
Una piccola nota: è curioso osservare come lo stesso
costruttore abbia fogli dati con caratteristiche un poco diverse per lo stesso
componente: confrontate questo
e questo.
Il primo è datato June 2005 e il secondo Feb 2011.
Nel primo, ad esempio, la Rθjc
del package K (TO-3) è data 2.3-3 °C/W, mentre nel secondo è
2.
In compenso peggiora la Rθja
che passa da 35 a 39. Per il TO-220 la Rθjc
passa da 5 a 4.Trattandosi della National Semiconductors e non di uno
strano costruttore cinese, si può pensare che il dispositivo ha avuto un suo
sviluppo durante gli anni.
Provate a rifare i calcoli con Rθjc=
4 invece di 5 e si osserverà una certa differenza.
La versione di Texas
Instruments fornisce a sua volta parametri ancora leggermente diversi, ad
esempio una maggiore Tj . Chi è interessato, potrà
farsi una tabella delle prestazioni dello stesso prodotto di diversi
costruttori.
Una conclusione a cui si arriva facilmente è che, dovendo
realizzare un singolo apparato, si potranno effettuare calcoli in relazione al
transistor o integrato disponibile. Se però si deve realizzare un prodotto in
più esemplari, o si ha la sicurezza di reperire sempre quel dato componente
oppure sarà sensato utilizzare i parametri più sfavorevoli, in modo da
parare anche la situazione peggiore..
Il problema termico, come abbiamo detto all' inizio, non è
relativo solamente a transistor o regolatori di tensione, ma a qualunque
dispositivo elettrico-elettronico. Vediamo cosa succede per un diodo.
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Il diodo BYV79,
in package TO-220 ha i seguenti parametri:
-
Tj = 150 °C
-
Rθjc = 2
°C/W
-
Rθja = 60°C/W
-
Vf = 0.9 V
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Quale corrente continua massima può portare senza
dissipatore con ambiente a 40°C ?
Pd = (Tj -Ta) /
Rθja = (150 - 40) /
60 = 1.8 W
E' però più opportuno calcolare con una Tj =
120 °C, il che porta la potenza dissipabile a 1.33W. Questo, con una
caduta di tensione in conduzione di 0.9V equivale a:
I = Pd / Vf
= 1.33 / 0.9 = 1.47 A
col che, al tatto, il diodo sarà caldo.
Se volessimo far attraversare la giunzione da 10 A, che dissipatore
servirebbe, supponendo di accoppiare il dissipatore e il diodo con una buona
pasta termo conduttiva (Rθch
= 0.5) ?
Pd = Vf
* I = 0.9 * 10 = 9 W
Rθha =
((120 - 40) / 9 ) - 2 - 0.5 = 6.4 °C/W
Se la corrente è alternata o a impulsi e non continua occorrerà fare i
calcoli in base alla forma d'onda applicata.
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Altro esempio: abbiamo un resistore da 100 ohm, 50W (ad esempio
serie 39 in guscio di alluminio di Vitroohm).
Quanto possiamo fargli dissipare senza radiatore di calore ?
Sembra che molti dei costruttori di resistenze non conoscano
alcunchè della terminologia e dei parametri utilizzati per il calcolo
dei dissipatori di calore. Quindi niente
Rθjc e
Rθja. |
In compenso, almeno qui, non c'è bisogno di calcolo, dato che il
costruttore fornisce un paio di grafici ad hoc, che, pur non essendo
certamente risolutivi, almeno forniscono indicazioni utili:
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Il primo riporta il derating in funzione della temperatura ambiente,
per le varie famiglie di resistori collocate su un dissipatore .
Per la resistenza da 50W, la RS630, viene consigliato un
dissipatore da 305x305x1.5mm (1877 cm2).
Il costruttore indica espressamente di utilizzare di un compound
termico tra il corpo del resistore ed il dissipatore.
La curva D vale per le resistenze installate su dissipatore, mentre
la curva C è relativa alla nostra resistenza usata senza dissipatore. |
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Le curva indicano la riduzione percentuale rispetto alla potenza
nominale.
Un ulteriore diagramma riporta le curve di derating nel caso si
impieghino dissipatori di superficie minore di quella consigliata.
La curva relativa al nostro componente è sempre la C.
In sostanza il resistore senza dissipatore non può superare il 40%
della potenza nominale. |
Va tenuto presente che ci si riferisce ad una temperatura del case del
resistore molto alta, dato che il massimo sopportabile è 250°C. Ne risulta
che senza dissipatore il corpo del resistore sarà ampiamente oltre i 100°C,
il che crea notevoli problemi nell' inserirlo in un pannello o un contenitore
e può creare notevoli problemi con i componenti vicini e i cablaggi.
Se utilizziamo un resistore della serie RTO50 di Vishay,
ci troviamo in mano un TO-220, simile ad un transistor.
Si tratta di un resistore a film sottile, di buona precisione e di bassa
deriva termica, utile ad esempio per shunt di misura.
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E anche le caratteristiche fornite dal datasheet sono più
"elettroniche" delle precedenti:
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Il costruttore fornisce la classica formula:
dove:
- P è la potenza dissipabile in watt
- dT è la differenza tra la massima temperatura di lavoro e
quella ambiente
- Rthjc è la resistenza termica del componente
- Rthca è la resistenza termica del dissipatore
Così, ad esempio, per poter dissipare 13W con una temperatura ambiente di
30°C:
dT = 155 - 30 = 125 °C
Rthjc +Rthca = dt / P = 125 / 13 =
9.6 °C/W
Rthca = 9.6 - Rthjc = 9.6 - 2.7 = 7 °C/W
In questo calcolo esemplificato nel foglio dati, però, non viene
considerata la resistenza di montaggio del resistore sul radiatore e sarà
pure il caso di abbondare con il dissipatore, perchè il corpo della
resistenza, con il calcolo visto sopra, sarà molto caldo. Si potrà rifare il
tutto con una Tj = 100 °C e con una Rθch
di almeno 0.5°C/W, il che richiede un dissipatore da 3.8 °C/W.
Anche per questo componente, il foglio dati offre una curva di derating della
potenza in funzione della temperatura. Anche qui, come del resto dovrebbe
essere compreso, i dati di massima sono dati di massima, non condizioni
raggiungibili normalmente.
Le resistenze di potenza possono arrivare a temperature molto superiori a
quelle dei semiconduttori con minore rischio, ma ugualmente vanno tenute più
fredde possibile, sia per la durata del componente stesso, sia per ridurre i
problemi di una fonte di calore intenso in un apparecchio elettronico o in
quadro elettrico.
Va osservato che, per avere risultati reali, occorre che:
-
il componente, se usato senza dissipatore, sia
realmente in aria libera e non cacciato tra altri componenti e in
una posizione dove il calore faticherà a smaltirsi per convezione
e irraggiamento.
-
la temperatura dell' ambiente massima sia
realmente quella introdotta nel calcolo, in quanto la situazione
sul tavolo del laboratorio o in soggiorno sarà molto diversa da
quella possibile in un veicolo o all' aperto o in un quadro
industriale.
-
il montaggio del componente sul radiatore sia
effettuato a regola d' arte, con pasta
termo conduttiva e cura nel montaggio meccanico, nella pulizia
delle superfici, ecc
-
il dissipatore sia installato in modo da poter
effettivamente dissipare il calore nell' ambiente, non sia
ricoperto di polvere, sporco, grasso; in caso contrario la sua
resistenza termica sarà maggiore e maggiore la temperatura
raggiunta dal semiconduttore.
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Abbiamo visto, la potenza massima dichiarata dal costruttore
è un "dato di massima" e non certo un valore reale per uso
continuo.
Va poi notato come gran parte dei progetti e anche kit
disponibili in rete, con i dissipatori siano piuttosto miseri, pur dichiarando
potenze limite; un dissipatore come quello dell' ultimo esempio occupa 88
x 100 x 35 mm. Un dissipatore da 0.7 °C/W occupa ben 120x120x120mm, oltre a costare varie decine di euro.
Dichiarare che con un LM317 in TO-220 si può realizzare un alimentatore
variabile con uscita da 1.5 - 25 V e 1.5A senza specificare altro è avere le idee poco chiare o voler
illudere l' acquirente.
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