Il foglio dati procede poi con alcune tabelle (page 7-9 e
seguenti) che riassumono in breve le funzioni dei pin, che noi tratteremo
subito più in dettaglio.
Le page 7 e 8 sono un riassunto delle caratteristiche dei
chip con maggiori dettagli. Non ci soffermiamo su questo perchè intendiamo
dettagliare ogni singolo aspetto del chip in questo corso. Va da sè, però,
che chi deve dare una valutazione di massima sulla possibilità che un chip
sia adeguato al progetto che ha in corso, questo riassunto fornisca una
guida rapida e abbastanza efficace.
F e LF
Da page 7 è sviluppata una analisi delle diverse tecnologie in
cui il chip è disponibile e ci informa che è realizzato in quella che
Microchip chiama nanoWatt Technology, che implementa soluzioni per un
bassissimo consumo, ideale per il funzionamento a batteria. Inoltre sono
disponibili due versioni :
In cosa consiste la differenza ?
Sostanzialmente i PIC F possono operare con alimentazione tra
4.2 e 5.5 V, mentre gli LF estendono verso il basso il range, tra 2 e 5,5 V,
permettendo realizzazioni alimentate da una pila al Litio o da un paio di AAA.
Fanno seguito varie pagine di dettaglio delle funzioni e
delle caratteristiche e una tabella di sintesi a pagina 9 dove si nota come
la differenza tra i chip della stessa famiglia riguardi essenzialmente il
package e quindi il numero dei port disponiibili: i package a 40 pin hanno
in più PORTD e PORTE rispetto ai 28 pin.
I Membri dell' Onorata Famiglia
Così pure la page 9, che riassume i punti sensibili in una
tabella. Vediamo le singole informazioni .
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Innazitutto osserviamo che la tabella presenta alcune caratteristiche
principali dei quattro membri della famiglia PIC18F4321.
Quello che possiamo notare è che i vari membri si differenziano solo per:
-
la disponibilità di memoria, che è indicata dal secondo numero della sigla
-
dal numero dei pin, che è indicato dal primo numero della sigla
E per la quantità di memoria disponibile, che nei chip con
sigla x3xx è di 8 kbytes, mentre negli x2xx è di 4 kbytes.
Tra i 40 pin e 28
pin, poi, ci sono differenze minori date dalla maggiore
disponibilità di IO dei chip più grossi e dalla conseguente
maggiore varietà di sorgenti di interrupt.
Inoltre, in questa famiglia, nei 40 pin uno dei moduli CCP diventa un ECCP,
con una lieve variazione nelle prestazioni e nelle possibilità, pur
rimanendo compatibile.
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Vediamo in dettaglio le varie righe:
-
Operating Frequency: questi PIC18 operano ad un
clock massimo di 40 MHz, ma possono scendere con la frequenza fino alla
continua, ovvero è teoricamente possibile inviare un clock semi-statico
o estremamente lento. La cosa ha importanza in entrambi gli aspetti :
- una frequenza molto elevata consente prestazioni molto elevate,
riducendo il tempo di esecuzione di ogni istruzione
- una frequenza bassa, a fronte di un ciclo istruzione più lungo,
consente di ridurre sensibilmente il consumo del componente
- la possibilità di sospendere il clock consente di congelare l'
attività del processore, che si riavvierà non appena il clock
riprende.
-
Program Memory (Bytes): come già detto,
costituisce una delle differenze tra i componenti della famiglia.
Program Memory (Instructions): come sopra, ma
espresso in capacità di istruzioni (a 2 bytes).
E' opportuno non lasciarsi fuorviare da questi dati in quanto, a parte
che un programma di 4 k istruzioni è già un bel programma, nella
memoria flash si troveranno tipicamente istruzioni a 2 e 4 bytes,
tabelle, ecc. La dimensione della memoria disponibile è un dato
di massima e serve ad una valutazione del chip sapendo grosso modo quale
impegno sarà richiesto dal nostro programma.
Indicativamente può valere la spesa acquistare i chip con la massima
disponibilità di memoria per lo sviluppo, in modo da non avere problemi
di risorse, e poi passare a quelli con meno memoria per la produzione,
se necessario.
Data Memory (Bytes): è la memoria RAM, uguale
per tutti i componenti della famiglia . La quantità di Data
Memory può essere un indice per la scelta del processore quando si
intenda usare il C, che, a causa della struttura a stack software, ne
utilizza quantità consistenti.
Data EEPROM Memory (bytes): è la memoria non
volatile, anche questa in quantità uguale
Interrupt Sources: si nota che i chip a 40 pin
hanno una sorgente di interrupt in più rispetto ai 28 pin. Questo
dipende dal fatto che i 40 pin hanno un PORTD che i 28 non hanno (in
quanto dispongono di meno pin..) e questo port addizionale può essere
usato come accesso parallelo (PSP), con il relativo interrupt (ved punto
12).
IO Ports: ed ecco che viene specificato come, in
pratica, la differenza essenziale tra 28 e 40 pin sia dovuta proprio al
numero diverso di pin che consente ai chip più grossi di disporre di più
port, per l' esattezza PORTD e PORTE.
Timers: tutti i chip hanno 4 timer
Capture/Compare/PWM: che si collega con il
successivo
Enhanced Capture ecc: infatti è necessario
leggere entrambe le righe per capire come mai i chip a più pin abbiano
solo 1 modulo CCP mentre i 28 pin ne hanno 2. Detto così sembrerebbe in
contrasto con quanto detto prima, ovvero che i chip maggiori hanno
maggiori disponibilità.
In effetti, leggendo sia la linea 9 che la 10 si capisce che i chip a 40
pin hanno anche loro 2 moduli CCP, ma uno è un modulo standard, l'
altro è un EnhancedCCP che offre alcune funzioni addizionali.
Serial Communication: in tutti è disponibile un
modulo MSSP e un EUSART
Parallel Communication (PSP): come accennato al
punto 6, i chip a 40 pin hanno un PORTD che può essere utilizzato per
inserire il PIC come periferica di sistemi a microprocessore con bus
dati parallelo a 8 bit.
10 bit Analog Digital Module: i chip a 40 pin
possono utilizzare i pin del loro PORTE (che nei 28 non esiste) come
ingressi AD e questo giustifica la differenza.
Reset: sono elencate le sorgenti di Reset,
uguali per tutti i chip
Programmable Low-Voltage Detect e
il seguente
Programmable
Brown Out Reset
sono altrettanto presenti in tutti i chip
Instruction set: come sopra. L' indicazione è
di 75 opcodes, estesi a 83 con il set Extended (che è programmabile,
ved. capitolo relativo alle istruzioni)
Packages: e per ultimo, la forma fisica in cui
sono fornibili i chip .
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Aggiornato il 23/10/10.
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